Luglio è passato veloce, tra le prime vacanze e i bagliori di estate assoluta. I giorni sono corsi, come ormai sanno fare mio malgrado. Tra le mani le prime manciate di ricordi, quelli della montagna, che odorano ancora di fiori di campo mentre nelle orecchie ho, ora, la voce forte e calda delle cicale. Davanti settimane sull’isola tra i primi “bagni” della pupa piccola e le nuotate di quella più grande, ormai in stile libero:-).

Come non mai, tra i sentieri, in montagna, fiori e fiori e ancora fiori. Il profumo dell’erba, verde smeraldo, punteggiata da viola, gialli e bianchi. Da ammirare e cogliere. E far mazzetto e sistemare fra i capelli. Per la gioia delle bambine.
Quest’anno abbiamo vissuto un’intera settimana in quota, in una casa nei prati, affacciata sulle montagne dell’Alta Val Badia, di fronte la cime del Sassongher.  Con noi amici, per la gioia di Alice in compagnia di una delle amiche del cuore. Come dire, tutto più semplice perché due bambine=gioco= annullamento= – 2 (o quasi:-)). 
 
Ci siamo dati un taccuino di marcia a misura di pupi, quelli a piedi e quelli nello zaino, sulle spalle. E nonostante i capricci del tempo, abbiamo potuto segnare diverse croci sui sentieri che volevamo percorrere. Fino ad arrivare oltre i 2000 metri.
Paesaggi che riconciliano con gli animi più irrequieti, lontani dalla folla. Serate così fresche che a volte non pensi nemmeno possa essere anche lì estate. La soddisfazione di far fatica, gambe in spalla, ognuno con il suo peso più o meno maggiore, la scorta di acqua e qualcosa da mangiare sul plaid disteso sull’erba. Ed enormi poltrone, che sanno di legno, sulle quali alzare gambe e occhi al cielo, e contemplare cime in ogni punto.
Tutto sa di aria, che entra nella testa, nelle orecchie, negli occhi. Chiara, leggera e dolce. 
Sono ritmi che nulla hanno a che vedere con quelli del mare, dove sono ora e la quantità di gente sulla spiaggia, vicino al mio asciugamano aumenta in maniera esponenziale al crescere dei giorni sul calendario.
 
Come al solito, a stupirmi, là la quantità di attività proposte per i più piccoli: sentieri didattici dove raccogliere timbri attraverso il riconoscimento di impronte di animali, malghe nelle quali i bambini di città capiscono che il latte non lo produce l’omino del banco frigo e si stupiscono della facilità di produzione di panna e burro, fermate in alta quota dove non mancano mai giochi all’aperto o pennarelli per colorare se la pioggia arriva improvvisa. 
Poi si ritorna all’aperto, con i verdi che sono ancora più verdi.
Il ladino, a inframmezzare le lingue nazionali, italiano e tedesco. E cene, in posti tanto belli e d’atmosfera quanto cordiali con le famiglie.
Tra tutti segnatevi L’Murin Osteria, gemella della Stua de Michil de l’Hotel La Perla: noi ci siamo andati per cena con 4 bambine, arrivati c’erano già pennarelli e fogli per disegnare e occupare l’attesa dei piatti, in un ambiente da favola e una cucina, informale e di una manciata di proposte, di chiara appartenenza all’altro ristorante stellato dell’albergo. E ci siamo sentiti completamente a nostro agio, nonostante la confusione che ci abbiamo portato.
A proposito qui ho fatto merenda (anzi abbiamo, visto che Alice lo ha adorato:-)) uno degli strudel migliori della mia vita, rigorosamente di stagione, ripieno di albicocche con una morbida pasta sucrè. 
 
Con gli anni mi sto accorgendo che sto sviluppando una passione sempre più accentuata per la montagna d’estate e il mare d’inverno, sarà mai che sto invecchiando o sviluppando un’intolleranza via via maggiore alla folla?:-) 
 
La ricetta di oggi è in perfetto spirito del post, come dire sconsigliata a chi si trova ad altitudini poco sopra il livello del mare o nella calura della città. In questo caso, archiviate e mettete da parte per i primi freddi autunnali. Ne vale la pena!
Da accompagnare con Weizen per i grandi e birra dei piccoli per i pupi (ovvero succo di mele 100%)
 
piesse: arrivederci a settembre! (mi pare un po’ di essere ritornata ali tempi della scuola con queste vacanze lunghe, lunghe quest’anno!)
 
Ingredienti (per 5-6)
500 g di pasta colorata (io ho usato il formato stelle alpine, so cute:-))
 2 patate grosse
2 mele
1 cipollotto
150 g di formaggio tipo latteria saporito
150 g di speck cotto (assomiglia a un prosciutto cotto affumicato ma poco affumicato e più dolce, perfetto per i più piccoli, in alternativa usate prosciutto cotto)

qualche cucchiaio di latte o panna fresca e brodo vegetale
olio EVO

burro (magari di malga:-))
sale, rosmarino

 
 

Procedimento
Pelate le patate e sbucciate le mele. Grattugiate tutto a julienne, affettate il cipollotto e fatelo dorare in una grossa padella con un cucchiaio abbondante di olio. Aggiungete patate e mele, mescolate, profumate con il rosmarino e bagnate con brodo vegetale se si asciuga troppo. Portate a cottura, aggiustate di sale. Mantecate il condimento con latte o panna e una bella noce di burro. Ora bollite la pasta, e passatela al dente in padella. Servite con una buona grattugiata di formaggio a scaglie. 


Per info sull’Alta Val Badia
www.altabadia.org