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apertura pasta zucchine gialle 16072014-IMG_9196

La giornata sa di autunno anche se è ancora estate, forse si è adeguata a rendere più dolce il nuovo anno. Perché sì, ho sempre avuto la netta impressione che settembre fosse una sorta di primo dell’anno, con tutto il suo carico di aspettative, promesse e propositi. La giornata è inziata ieri sera, quando i bimbi dormivano: ho sistemato le ultime cose nella cartella di Alice, ho sostituito la bavaglia nella sacca blu dell’asilo di Lea. Ho preparato la tavola per la colazione: due cuori fucsia acceso in ogni piattino a rendere più lieve i nuovi passi delle pupe.

Lea adora l’asilo ma oggi ha pianto all’arrivederci, parecchio e senza apparente consolazione. Passerà. Lo so. Anche se pesa sul cuore, soprattutto perché senti che sta diventando tanto altro da te.

I bambini, i figli scandiscono inesorabilmente il tempo che passa. Leggerlo da qualche parte, giorni fa, me lo ha ricordato ancora di più.  C’è un miscuglio aggrovigliato di nostalgia, tristezza, orgoglio e felicità a tratti: ho rinunciato a metterci dei confini.

Ovviamente la sottoscritta ha anche innalzato inni di gaudio per le giornate, piccolo Lui a parte (ma c’è la santa nonna), si stanno di nuovo liberando permettendomi di concentrarmi su nuovi progetti (e non solo di correre dietro al lavoro quotidiano). Ho bisogno di idee e ore, di tempo per riappropiarmi di … me stessa:-).

Oggi la scuola è ancora a metà, per soddisfazione di Alice che non sopporta il vitto, leggi mensa, perché tutto a casa è “più buono”e lei è una dai gusti semplici ma decisi e “da buongustaia”:-).

Per il suo ritorno è uscita questa pasta, ancora a base di zucchine gialle, unite questa volta a fagiolini sempre gialli e un pesto di erbe fresche di produzione casalinga. Devo dire che zucchine e fagiolini gialli sono un bel diversivo anche per quei bimbi che hanno un’allergia al verde nel piatto:-)

L’ho preparata fra l’andata e il ritorno dal ritiro delle pupe. Piaciuta, sì, anche a Miss Lea che ha allunagto le mani sulle pennette nonostante avesse già pranzato al nido.

Ingredienti (per 3)

circa 200 g di mezze penne

2 zucchine gialle (o verdi)

200 g di fagiolini gialli

1 cipollotto

una ventina di foglie di menta

qualche foglia di citronella

Parmigiano reggiano
una manciata di nocciole tostate

olio extravergine d’oliva

Procedimento

Lava le verdure e taglia i fagiolini a tocchetti di mezzo centimetro. Grattugia le zucchine a julienne, lasciandone da parte qualcuna da affettare a nastro (io di solito utilizzo una sorta di tempera verdure che permette effetti strepitosi!).

Affetta finemente il cipollotto e fallo stufare con un paio di cucchiai di olio extravergine, aggiungi le verdure eccetto le zucchine a nastro (da unire dopo qualche minuto). Aggiusta di sale, profuma con una foglia di menta e cuoci le verdure lasciandole croccanti.

Riscalda abbondante acqua salata per la pasta. Nel frattempo prepara il pesto: frulla menta, citronella, con un pezzetto di parmigiano (circa 30 g), due cucchiai belli colmi di olio extarvergine d’oliva e una manciata di nocciole.

Quando l’acqua bolle butta le penne e porta a cottura. Fai saltare la pasta in padella con le verdure, condisci col pesto e porta a tavola!

La mia prima pappa

Pappa Edo 16072014

Da quasi quattro settimane sono tornata indietro nel tempo. Un’immersione totale e deliziosa in quello che si vive da “unamamma” con il vantaggio di essere una “trismamma”. Ovvio, mi mancano le pupe (che, fra parentesi, al mare coi nonni paiono non sentire troppo la mia, nostra mancanza, a dispetto di tutte le mie paturnie e ansie e preoccupazioni), ma devo ammettere che dopo mesi di corse, rincorse e tanti, tantissimi vorrei, mi sto godendo il mio piccolo Lui. Il risultato? Che sono definitivamente, irrimediabilmente invischiata in un’altra storia d’amore:-).

Ho sempre desiderato una bambina: è arrivata Alice. E poi Lea, la leoncina, con il suo abbraccio e profumo di latte. Sono legata a loro, le adoro. Sono forti, entusiste, piene di gioia, delicate e tanto simili a me. Sono come la primavera. Edo è diverso, ma lo amo. Mi piace rintracciare nel suo sguardo, la forma della testa e il sorriso aperto Lui. E’ un po’ come se avessi un piccolo amante:-).

In tutto ciò ho pensato che da “unamamma” avrei avuto il tempo di fare tantissime cose: leggere, leggere e leggere, pensare a nuovi progetti di lavoro (dopo aver finalmente chiuso il prossimo libro, ormai in uscita, qui un’anteprimada gustare), vedere amici, godermi pigre mattinate che assomigliano alla domenica. Bene, di mezzo si è messo un pupo che dorme poco, di giorno, se non quando lo si porta a spasso:-). Conclusione? Ho acquistato libri che sono rimasti lì (però ho letto l’ultimo di Murakami, “L’incolore Tazaki Tsukuru…”  che vi consiglio e ho fatto notte, in maniera un pochetto inquietante, su La figlia oscura della Ferrante), non ho avuto il tempo di annoiarmi e farmi venire idee creative e geniali, non ho organizzato tutte le apericene che avevo in mente. Però ho camminato, tanto, scorazzato Edo qua e là per le vie quasi deserte estive, chiacchierato con le amiche con colazioni mattutine che non facevo da un pezzo. Cosa che mi riempie di soddisfazione abbiamo quasi finito di sistemare la casetta nuova, quasi:-).

E ho cucinato. Più volte la crema catalana in diverse variazioni (ottima al ribes e rosmarino), il fondant al cioccolato (er meglio, alla menta e lamponi), zuppa fredda di cetrioli un giorno sì e quello dopo ancora (che avevo da smaltire il raccolto del nonno), sfogliatine croccanti al filetto di pesce, pizza e fichi, risotto e fichi (sempre per via dl raccolto del nonno) e pesti, tanti pesti (col raccolto di erbe del terrazzo). Uhm, per amor di cronaca documentata mi affido a Facebook e Instangram.

In tutto questo “cucinamento” ha trovato spazio il viaggio di scoperta di Edo nel fantatsico mondo dei sapori. Una meraviglia:-).

Per un mesetto è stato svezzato piano piano: tante verdure, di tutti i tipi, col profumo e il calore dell’estate (e qui, qualcuno mi dirà ma “quale estate?”:-), fatte bollire lentamente per ottenere brodi “chiarificati”, frutta e ancora frutta che è finita anche invasettata per omogenizzati homemade (la ricetta la trovate qui).

Ho utilizzato anche pappe fredde: a base di avocado (perfetto per i pupi con la sua consistenza morbida e vellutata e il suo contenuto di Omega3, Vitamine D e A e  acidi grassi insaturi), olio Evo e goccia di limone, o cetriolo (sempre del nonno, a chilometro meno di zero).

 

Il primo brodo è stato a base di zucchine, fagiolini e patate: tutti gialli. Provenienza? Campagne venete (sempre per mano del nonno).

E’ venuto fuori un brodo dal colore paglierino, e una serie di ricette collegate salate e pure dolci (giurin giretta che le pubblico a ruota!).

Il procedimento? Lavate accuratamente una zucchina gialla, una manciata di fagiolini gialli (o verdi) e una patata pelata. Bollite le verdure in un litro abbondante di acqua naturale, io ho aggiunto a metà cottura una foglia di menta e basilico. Lasciate cuocere col coperchio per un’oretta a fuoco basso, quindi togliete le verdure (oppure frullatene un quarto e aggiungetele alla pappa), utilizzate parte del brodo per stemperare un paio di cucchiai di farina di riso o mais e tapioca, con un cucchiaino di olio extravergine di oliva (o di semi di lino, io lo utilizzo due o tre volte la settimana) e a piacere un cucchiaino di Parmigiano Reggiano stagionato (noi 36 mesi).

Conservate il resto del brodo in frigo per un giorno oppure riempite dei piccoli contenitori e congelate.

 

 

 

 

Post di “pest” superveloce

Mi pare incredibile la data che leggo sul mio ultimo post: 30 gennaio. Mai successo prima. Quasi cinque mesi, quasi l’età di Edo. Giorni che sono corsi talmente veloci che fatico a tenerne traccia. Devo ammettere che la vita ultimamente va molto più rapida di quanto io riesca a correre.
Il risultato è un po’ di frastuono, continuo e costante, credo dovuto un po’ alla mancanza di ore di sonno, un po’ alla troppa energia dei miei figli (chissà da chi hanno preso, ehehhh…). 

Cosa ho fatto di recente? Uhm, la mamma a tempo superpieno anche se non a tempo pieno, allattato e allattato ( meno male che così ogni tanto mi siedo e mi leggo due pagine due), cantato e cantato per l’addormentamento di Lea, trascorso di media un’oretta al giorno per l’addormentamento di Lea (che  al momento dorme solo con la sottoscritta…), fatto bagnetti e ribagnetti a Edo (che adora l’acqua quanto io adoro lui:-)), ritagliato piccoli momenti con Alice, organizzato un paio di lavatrici a sera, arredato il mio nuovo terrazzo di piante e poltroncine (sulle quali dubito di riuscire a sedermi), pianificato una serie di vacanze reali e virtuali, fatto shopping on line per tutta la famiglia e anche no (quanto è comodo!), frequentato a singhiozzi un corso di acquafitness (sono quella che arriva in ritardo, sempre e comunque), cucinato pasti in abbondanza per giocare in anticipo col freezer al momento giusto, ammirato Aliciotta, Miss Lea e Dodo (così lo chiama Lea) conoscersi giorno dopo giorno e beh cercato di lavorare. Non fosse altro che a settembre esce il mio prossimo libro e ne ho in mente un altro paio a cui dedicarmi. 

 

Anticipazioni? Ve ne parlerò più diffusamente (al ritorno dalle vacanze, perché qui si parte sabato per la Grecia, evviva!), intanto il tema: merende, merende e ancora merende. Quelle da portare a scuola, in spiaggia, al parchetto alla festa di non compleanno. Merende ispirate ai riti di una volta, alle ricette della nonna, ai ricordi di quando eravamo bambini.

La squadra, come al solito, non cambia: c’è Miss Cia a fotografare e disegnare (e questa volta ancor di più visto che dalla sua matita sono usciti tre personaggi adorabili), c’è il webguru e grafico Edoardo Biasini, c’è la mia editor, Ada. Il tutto per Gallucci Editore. 

 

La ricetta. In questi giorni Alice frequenta il campus estivo a mezza giornata, ritorna per pranzo. Mangiamo in terrazza in una confusione allegra ma totale. Scelgo preparazioni fresche, veloci che mi permettano di uscire, fare il taxi, tornare e impiattare in fretta. L’altro giorno c’è stata l’insalata con tante fragole dentro (la mia preferita ultimamente e ve ne parlerò), seguita nel pomeriggio dalla ciambella margherita zebrata alla menta e lamponi. 
Oggi è nata questa ricetta per via del mio nuovo orto verticale, dove trovano posto tante erbe aromatiche. Ovvio, c’è il timo limonato e pure la citronella, oltre ai classici, basilico, rosmarino, maggiorano, origano…

Il tempo, come avrete capito, è molto limitato: appena tornata ho tritato una manciata abbondante di mandorle, con basilico, timo e un paio di foglie di citronella, olio extravergine d’oliva, sale, dopo un minuto ho aggiunto 300-400 g di pomodorini datterini ben lavati. Ho frullato grossolanamente per altri due minuti, scolato gli spaghetti e condito tutto con il mio pesto e scaglie di ricotta salata. 

piesse: pesto ispirato alla ricetta alla trapanese, votato come il pesto dell’estate da Alice e Lea!

 

Un Fiorfiore di gelato. Tiramisù espresso.

Ho già detto che ho sviluppato un’inaspettata passione per il gelato al caffè espresso Fiorfiore? Bene, aggiungeteci che sto cercando di stare il più lontano possibile dai fornelli e che vado molto di fretta. Infine, un piccolo particolare: una settimana completa da dedicare al lavoro e al trasloco senza le pupe per casa (beh, loro si fanno vacanza sull’isola). Quindi, ho creato al volo il tiramisù espresso per me e Lui. L’idea è talmente stupida da rivelarsi geniale per avere un mini dolce al cucchiaio da fine pasto.
Tempo da dedicarci? Uhm, meno di cinque minuti cinque mentre chiacchierate del più o del meno con la vostra metà o gli amici.

 
Intanto. Con questo post il Cucchiaino termina la sua esperienza sotto zero con la linea Fiorfiore Coop (in attesa di continuare in autunno con i primi piatti). Soddisfatto sicuramente della sperimentazione: lavorare per assaggi è sempre una bella cosa:-). 
E’ stato sicuramente un periodo intenso, considerando che la chiusura del prossimo libro ha visto i primi di agosto. 

Devo dire che avere sette giorni più una metà senza le pupe, tralasciando le paturnie da mamma “Che faranno, staranno bene, mancherò” e bla, bla, ha molti effetti positivi. Il lavoro raddoppia in quanto a risultato e velocità, così come gli scatoloni che occhieggiano all’entrata di casa. Gioco qua e là coi colori degli smalti (mi piace, quanto mi piace!).
Sto sistemando diligentemente e con gran passione la nuova cucina (e non vedo l’ora di presentarvela, che è costata tantaaaa fatica): fantastico, finalmente, tutto ha un suo posto, persino gli innumerevoli oggetti spaiati da “servizio fotografico” che occupavano qui e là la vecchia casa. E avanza spazio, cosa che significa “C’è possibilità di nuovi acquisti”:-). Con calma. 

La ricetta, che vado veloce!
Piesse: potete prepararla anche per i più piccoli, sostituendo il gelato al caffè con altri gusti e il caffè espresso con orzo. 
Ingredienti (per due!)
6-8 savoiardi (ricetta qui)
una confezione di gelato al caffè espresso Fiorfiore
gocce di cioccolato fondente
cacao amaro
caffè espresso (o due tazzine di orzo)

Bene. Mettetevi comodi. Tagliate a metà i savoiardi, regolandovi con la tazza che userete. Preparate due caffè (espressi o con la moka:-)). Fate un primo strato con i savoiardi, ricoprite con il gelato al caffè, decorate con gocce di cioccolato e cacao amaro, procedete con un secondo strato allo stesso modo. Quindi con un terzo. Portate in tavola, versate il caffè nella tazza e voilà: tiramisù espresso! 

Un Fiorfiore di gelato. Blondies sotto zero alla nocciola e fondente.

Brownies contro blondies. Un po’ l’eterna lotta fra bruna contro bionda, nero contro bianco. Se non fosse per via del gelato al fondente Fiorfiore Coop, avrebbero vinto di sicuro i primi, per me. Lo sapete, qui non amiamo il cioccolato al latte in tutte le sue forme e colori, compreso il bianco. Però avevo questo gelato all’extrafondente e una ricetta in agenda da testare da qualche tempo. Detto fatto. I blondies erano già in forno a impregnare la cucina di un profumo dolciastro che sapeva di cioccolato e nocciola. 

 
Ammetto di non aver rispettato le dosi originali della ricetta, per me troppo zucchero e troppo burro. Ho diminuito leggermente e ho aggiunto all’impasto delle nocciole tritate e un pizzico di lievito per un risultato più morbido. Scelta azzeccata, visto che Miss Lea si è appassionata al genere dopo un micro assaggio e oggi volta che li vedeva li additava furiosamente per averne ancora:-).
Lo so, qualcuno (forse più d’uno) dirà: vade retro tutto ciò che finisce in forno. Pure io. Però questi dolcetti li ho preparati proprio al volo, mentre Lea si ciucciava la sua dose di latte mattutino al biberon (e aveva quindi le mani occupate per 8 minuti tendenti al dieci a seconda delle circostanze).
Li ho infornati per 30 minuti e infine li ho abbandonati a se stessi per il resto della mattinata perché dovevo uscire di corsa.
Risultato? Uhm, la poca attenzione li ha resi particolarmente croccanti in superficie, ecco, a rifarli avrei più riguardo:-).
Il connubio con il fondente Fiorfiore è perfetto per gli amanti del genere: cioccolato nell’impasto, cioccolato nel ripieno. Cosa chiedere di più?:-)
Io ho apprezzato anche l’alternativa alla nocciola. E voi di che gusto siete? 
La ricetta.
Ingredienti
250 g di farina
2 uova
200 g di zucchero
150 g di burro
1 pizzico di sale
200 g di cioccolato bianco
1 cucchiaino di lievito per dolci

2 cucchiai di nocciole tritate
polvere o semi di vaniglia

1 confezione di gelato extrafondente Fiorfiore Coop
1 confezione di gelato alla nocciola Fiorfiore Coop
 
Procedimento
Sciogliete il burro a bagnomaria e lavoratelo con lo zucchero, la vaniglia un pizzico di sale. Unite le uova, mescolate e aggiungete la farina setacciata con il lievito. Tritate grossolanamente il cioccolato, incorporatelo all’impasto insieme alle nocciole. Versate l’impasto in uno stampo rettangolare o quadrato, leggermente imburrato o rivestito di carta da forno, spolverate con una manciata di zucchero e cuocete in forno preriscaldato a 180° per una trentina di minuti. Sfornate e lasciate raffreddare. Ricavate dal dolce tanti pezzi rettangolari di circa 5 cm per 3, quindi tagliateli a metà longitudinalmente. 

Spalmate l’interno dei blondies con il gelato e passate in freezer per un’oretta.  

Un fiorfiore di gelato. Il biscotto gelato.

Il ghiacciolo mi ricorda le estati da bambina, con quel gusto di color azzurro (non il puffo, neh…) che mi faceva impazzire e c’era una volta sì e due no. La piccola coppetta color cioccolato invece mio nonno, che non c’è da più da anni. A lui piaceva e automaticamente piaceva un po’ anche a me. Poi c’è il biscotto gelato: lo sceglievo per via della “stupida” barzelletta a fumetti, mangiavo la parte al fiordilatte e mollavo il resto (perché crema e cioccolato da piccola non mi facevano impazzire, soprattutto in versione poco artigianale). 

Nell’impastare una sorta di frolla bicolor per preparare dei biscotti da farcire con il gelato Fiorfiore Coop l’altro giorno ho ripensato a tutto questo. Il cibo, alla fine, è anche ricordo e memoria.
Per miei biscotti farciti, ho optato per una misura piccola, rettangolare e a due gusti. E’ stato divertente lasciare che Alice intagliasse i biscotti con lo stampo ondulato e rubasse di soppiatto piccoli porzioni di impasto che sono finite per diventare uno dei suoi “personaggi” (ecco di solito succede con l’impasto della pizza con il quale dà forma a creature marine spaventose, principesse improbabili e mamme ricciolute:-)). 

I nostri biscotti non avevano disegni o storie in superficie (ma magari per il prossimo giro possiamo attrezzarci!), si sono giusto colorati di cacao da un lato.
E siccome la farcitura dei due biscotti mi ha ricordato lontanamente gli s’more americani (che hanno come base dei biscotti Graham, simili ai Digestive, farciti di marshmallow abbrustoliti e cioccolato sciolto), ho accompagnato il tutto con piccole marshmallow colorate. 
Per il ripieno ho scelto il gelato alla nocciola Fiorfiore e quello al caffè (per il quale sto sviluppando una vera e propria passione inaspettata), perfetti per questi croccanti biscotti bicolor.
La ricetta.
Ingredienti
150 g di farina 00
50 g di farina integrale
50 g di farina di riso
90 g di zucchero a velo
1 uovo e 1 tuorlo
1 cucchiaio scarso di cacao amaro

120 g di burro
1 cucchiaino di cannella

1 confezione di gelato Fiorfiore Coop alla nocciola
1 confezione di gelato Fiorfiore Coop al caffè
marshmallow
 
Lavorate il burro a temperatura ambiente con lo zucchero, aggiungete l’uovo e il tuorlo. Continuate a impastare unendo le farine setacciate e la cannella. A questo punto si formerà una palla, dividetela a metà e in una parte amalgamate il cacao. 
Avvolgete le due palle nella pellicola e mettetele in frigo per una cinquantina di minuti.
Riprendete la prima palla, stendetela a un’altezza di circa 1 cm e ritagliate i biscotti a rettangolo o cerchio. Fate lo stesso con la seconda palla.
Appoggiate i biscotti su carta da forno (potete anche bucherellarli con uno stuzzicadenti spesso, ad imitazione di quelli che si acquistano) e cuocete in forno preriscaldato a 185° per 10 minuti circa.
Lasciate raffreddare per bene i biscotti. Per farcirli io ho proceduto in questo modo. Ho svuotato la vaschetta di gelato ben surgelato su un tagliere e ho ricavato delle fette di circa 1 cm. Ho quindi ricavato dalla fetta la forma del mio biscotto e l’ho appoggiata su una prima base di biscotto. Ho chiuso con il secondo biscotto e messo subito in freezer (che ‘ste manovre con questo caldo sono a rischio scioglimento ghiacci perenne:-)).
Ho proceduto così con il resto.