Formaggi dalla cascina

La cosa buffa è che quando ho visto l’enorme sacchetto non ho capito subito. Mica mi ricordavo di aver ordinato tutte queste cose. Bè, come direbbe Mr B., è tipico, ma proprio tipico della sottoscritta. I formaggi, in realtà, erano solo la punta, poi c’erano riso, frumento in grani, pasta di farro e segale (dico segale, ma perché non ne ho presi due di pacchetti?) e poi patate come piovessero. Il problema sta tutto nella lista on line: tu la vedi lì e aggiungi, aggiungi senza renderti conto. Bè oggi rimedio: il mio pranzo solitario sarà a base di "elicuccie alla ricotta". E poi stasera formaggi, formaggi.

 

 

Ecco, signori e signore, è arrivato il mio pacco (one). E dentro ci stavano un sacco di cose buone. 

In realtà non ho ritirato io ma amici che già ci passavano per uno loro di pacco (etto) e devono aver fatto una buffa espressione quando si sono visti presentare il mio. 

Personalmente non ho avuto tempo di considerare gli acquisti fino a domenica sera. Perché per prima cosa domenica sono rimasta a letto, sì nel senso che non sentito sveglia (nè io nè gli altri due). Direte: poco male. Sbagliato se aspetti gente per simil brunch da lì a dieci minuti. 

Mi è andata comunque bene. Il pupo degli amici mi ha salvato con una nanna di metà mattina che si è prolungata fino a farli arrivare un’ora dopo. Benedetti bambini!

In quell’ora ho preparato le focaccine alle patate e formaggio (impastate la sera prima) e visto che a quel punto avevo tantooo tempo ho preparato le sfogliatine ai formaggi e pere (pasta sfoglia già pronta, of course!) e dei mini muffin salati al tonno in fantastici pirottini che pare "hai passato tutta la mattina a cucinare, cavolo!". 

 

I formaggi. Provengono da qui. Sto ancora testando. Per ora promossi lo spettinato, mi piace molto lo trovo originale, la ricotta, un ok per la mondina (alla fine è giusto un similbrie) e negativo per la mozzarella, non è il fiordilatte che amo io. 

Perfetti per i pupi: ricotta, primosale, mozzarelle, fin dal sesto, settimo mese, ok per formato dal nono lo spettinato, aspettare dopo l’anno per la mondina, più grasso. 
 

Le sfogliatine? Dopo i bambini che ti salvano, benedetta la pasta sfoglia, salvezza di tutte le volte che hai giusto dieci minuti, dieci. Per i pupi aspettate dopo l’anno e preferitela nella versione più light. All’interno che ci ho messo?

Pere, cipollotto, rosmarino e formaggio misto. 

Consiglio? Per mamma&papà aggiungete, se disponibile gorgonzola o roquefort, contrastano bene col sapore dolce delle pere. Infine una manciata di sesamo e via in forno per 20 minuti.

 

piesse: le foto sono state fatte sul far della sera, ecco spiegata luce pari allo zero:)

Nella cucina di Cookingshop

 

Non sempre cucinare a casa d’altri è divertente. Questa è un’eccezione. Sarà per la cucina, very professional (mi sono assolutamente innamorata delle loro formine!), sarà la compagnia, sarà che alla fine ho pure fatto il pranzo che avevo saltato, bè è stato un piacevole intermezzo. Il Cucchiaino (la sottoscritta compresa, Miss Cia pure a fotografare e disegnare, Alice no che era ora di nanna) si è trasferito per qualche ora da Cookingshop. E come tutte le cose nate per caso, anche questo invito si è rivelato una sorpresa.

Naturalmente avendo a disposizione ciotole, ciotoline, forme, formine, coltelli in vetroceramica e fornelli da mille e una notte la sottoscritta ci ha sguazzato alla grande, sentendosi "chef per un giorno" (ma uno solo, che mica voglio rubare la professione ad altri:-)). 

Ne sono nate due ricette come è sana e giusta filosofia de Il Cucchiaino che ha pensato ad un pupo inizio svezzamento e poi, bontà sua, si è sdoppiato per mama&papas. 

Qui trovate le ricette e qualche foto di Miss Cia, mentre su Cookingshop hanno prodotto una video-intervista che documenta i miei pasticciamenti, il bla, bla mio e bè la mano di Miss Cia all’opera con carta e matita.

Della serie se siete curiosi fatevi un giro.

 

 

Alla base dei piatti un nostro "lillove": le zucchine. Qualcuno le considera banali per via di quel sapore delicato che si sposa con questo e quello, bè io le adoro e anche pupi apprezza (anche se ad onor del vero il suo vero lilove estivo, zona "verdurifera" rimangono i pomodorini).

Scelte le zucchine ho voluto esagerare e portarne di diversi tipi: baby, con fiore e senza, a trombetta, rotonde.

E’ bastata una scottata al vapore (in forno, e sì lì pure quello avevano), frullare e i due piatti erano pressoché fatti.

La pappa del pupo ha formato prato e fiore, formato 8 mesi.

Prato zucchina e fiore timballo 

Ingredienti

1 zucchina baby e metà tonda (se possibile)
40 gr di miglio
1 cucchiaino di olio extravergine d’oliva
30 gr di filetto di platessa
1 carotina
Lavate le verdure, se usate zucchine e carota bio potete evitare di pelarle. Posizionate nel cestello a vapore insieme al filetto di pesce infagottato in una carta domopack (potete eventualmente profumare con due foglie di alloro). Cuocete: ci vorranno meno di dieci minuti per il pesce e circa un quarto d’ora per le verdure. Frullate le zucchine con acqua di cottura e un cucchiaino di olio, ricavate una sorta di gambo dalla carota. Sciacquate il miglio e riscaldate dell’acqua.
Quando bolle buttate il miglio fino a quando si ammorbidisce (circa dieci minuti).
Una volta pronto condite con un cucchiaino di olio e il pesce schiacciato a forchetta o frullato. Prendete un piatto: create un fondo parto con il passato di zucchina, posizionate il miglio in una formina (tonda o a fiore) e formate una sorta di timballino, finite con il gambo arancio carota.
 
E poi? Una sorta di gazpacho di sole zucchine, very iced, per mamma&papà.
piesse: per la pastella io ho usato un mix farina di riso e farina 00 per un risultato particolarmente leggero.
2 zucchine baby
1 zucchina tonda
1 zucchina a trombetta
Olio Extravergine d’oliva
Menta fresca
fiori di zucchina
20 gr di farina di riso
20 gr di farina 00
qualche cucchiaio di birra o acqua frizzante
salvia
sale
scorza di lime
una manciata di pinoli tostati
pane carasau
olio di semi o d’oliva per friggere
ghiaccio
 
Lavate e cuocete le zucchine a vapore giusto per dieci minuti (devono solo ammorbidirsi). Frullate le zucchine con olio extravergine (circa 1 cucchiaio o due), scorza di lime, sale, due o tre foglie di menta e un bicchiere di ghiaccio. Se la consistenza vi pare poco liquida aggiungete ancora ghiaccio.
Nel frattempo preparate la pastella per i fiori.
Mescolate farina di riso, farina 00, birra, sale, salvia a pezzetti e un paio di cucchiai di acqua. Tuffate i fiori (ben asciutti) nella pastella e poi nell’olio per qualche minuto. Versate la zuppa fredda in ciotole, decorate con pinoli tostati e pane carasau, accompagnate con il fiore di zucchina.

 

Pappa on holiday

Ritorna, dopo una piccola pausa, Alice-pedia. Leggere le righe di Gabriella (Danielli) mi ha riportato a due anni fa (dico due!), quando con Alice formato otto mesi ero alle prese con le pappe da trasferta. Ricordo il thermos o simil thermos rimediato, le pappe preparate prima dell’uscita, della spiaggia o della cena al ristorante con tutta l’ansia di mamma "e altrimenti che si mangia?". 

piesse: che ne pensate del camper "prendi la pappa e vai":-)?

"Eccomi dopo molto più tempo del previsto: non sono riuscita a mantenere la promessa di un post al mese, fagocitata da una serie di impegni, ma non potevo mancare l’arrivo della bella stagione con tutta una serie di consigli.

E’ ormai tempo di vacanze e di uscite domenicali. Una giornata all’aria aperta fa bene alla mamma e al pupo in crescita.

In questa stagione, preferisco pensare le mamme al “parchetto”, piuttosto che in casa, tra i fumi di preparazione del brodo, ecco perché ne approfitto per ricordare che la base per la pappa si conserva in frigorifero per 24 ore
(meglio separare le verdure dal brodo), ma è anche possibile congelare, a mio avviso, sempre separando.

La ricetta? Preparate un bel pentolone di brodo – facendo bollire in acqua oligominerale le verdure, ricordate di introdurre sempre una verdura alla volta dopo le prime – patata – carota e zucchina ( o quelle che il vostro pediatra vi ha consigliato) in modo da poter identificare facilmente la causa di eventuali reazioni allergiche.

Si può bollire per un’ora in pentola normale o 20 minuti in pentola a pressione – quindi separare le verdure dal brodo, quest’ultimo lo potete conservare in freezer negli appositi contenitori.

 

E le verdure? Meglio passarle con il passaverdura ( le lame dei frullatori girando inglobano aria e potrebbero facilitare meteorismo nell’intestino del vostro bambino), dopodichè riempite con il passato un contenitore per cubetti di ghiaccio – riporlo nel freezer – e dopo il congelamento staccare i cubetti e conservarli in sacchetti per alimenti, da usare al bisogno.

Una volta alla settimana ripetete, aggiungendo una verdura nuova.

E buona passeggiata con il vostro bimbo.


E se il bimbo ha iniziato lo svezzamento da poco e avete sostituito un solo pasto di latte?

Non rinunciate all’uscita con gli amici, spostate la pappa alla sera e al mezzogiorno proponete il latte.


E se invece mangia già le due pappe?  Organizzazione, la parola d’ordine. Preparate il brodo e il passato, munitevi di thermos e di piccoli contenitori di alimenti (o semplice carta stagnola). Riempite il thermos con brodo e/o passato di verdure, mentre portate già dosati gli ingredienti per la pappa, creme, parmigiano  e olio. Al momento, ricomponete il tutto e buon appetito al bebè.

 

E se sono in vacanza che faccio?

Se andate in appartamento o in un albergo con la possibilità di utilizzo della cucina utilizzate le strategie sopra descritte.

Se invece siete in hotel , ma non avete la possibilità di preparare voi stesse la pappa per il pupo, vi consiglio di non pretendere che vi venga preparato un brodo con tutte le verdure “della valle degli orti”, il rischio è di trovarvi un brodo preparato con ingredienti non sempre freschi.
Meglio chiedere una preparazione base con patata, carota e zucchina, della serie non si sbaglia mai.

Potete utilizzare anche prodotti liofilizzati, ma certamente meno gradevoli al palato; verificate sempre che gli ingredienti inseriti siano già stati introdotti ( spesso troviamo prezzemolo, cipolla o sedano rapa).
 

Infine caldo e sete. Cosa faccio col pupo?

–  I piccoli allattati al seno bevono mentre mangiano – attaccarli più spesso sarà come permettergli di bere – possiamo comunque proporre dell’acqua con biberon o cucchiaino se le temperature sono molto elevate (se noi sentiamo la necessità di bere spesso, facciamoci venire il dubbio che anche i bimbi potrebbero avere la stessa necessità)

 

– Evitare bibite zuccherate e succhi– le temperature elevate potrebbero anche favorirne la proliferazione batterica – molto meglio l’ acqua oligominerale

 

– Le acque oligominerali hanno contenuti di sali minerali diversificati a seconda del luogo d’origine della fonte. Sarebbe corretto cambiare spesso la marca dell’acqua in modo da diversificare l’apporto minerale (non solo per i bambini).   Le acque conservate in bottiglie di vetro sono senz’altro da privilegiare.

 

– Ottima soluzione i centrifugati di frutta homemade: dissetano e permettono di reintegrare i sali persi con l’eccessiva sudorazione.

Consiglio: nel periodo estivo, in particolare, fate attenzione alla sterilizzazione, nei biberon possono rimanere tracce di latte o residui zuccherini delle bevande.

 

Infine? Vi svelo un segreto. Se fossi giovanissima , e non lo sono, e non avessi un lavoro che mi piace, mi metterei alla guida di un camper sulla Riviera Ligure e preparerei pappe per bambini, da servire fresche e made by me direttamente sulla spiaggia.

Chissà che qualcuno non colga questa opportunità….

 

A presto Gabriella

 

Piselli superfast: la prima.

Si sa i rientri sono sempre difficili da smaltire, soprattutto se avevi considerato di farcela con una serie di impegni e poi, bè non è stato così. Oggi poi sono andata lenta, pur avendo visto l’alba. La cucina si è adeguata. Dall’isola dell’isola mi sono riportata a casetta fave fresche, fresche da mangiare a crudo con pecorino, le prime fragole di stagione e il mare, quello di primavera, da farci giusto un pic-nic in totale solitudine.

Naturale quindi che in questa giornata che tarda a finire la sgranatura non sia stata tra le cose che ho appuntato in agenda, almeno quella da fare.
La cena si è compiuta quasi da sola grazie alla sgranatura già fatta di un chilo e un bel pezzo di piselli.  Il tutto mentre la sottoscritta faceva da comparsa e la pupa si godeva un aperitivo di acqua, limone e ricotta di pecora dove tuffare il pane carasau (ecco anche lui ci ha riaccompagnato nella rimpatriata). Che cosa non ci si inventa per un minuto di simil pace:-)

 

Ho ringraziato l’acquisto sconsiderato e le mie euforie per i prodotti che sanno di primavera dell’altra settimana. Mi ero curata dei baccelli e il dopo, mentre chiacchieravo al mercato, mi era parsa questione da non prendere in considerazione. La sgranatura era stata lenta, lenta, il  prodotto eccessivo era finito ben riposto al fresco. E oggi è stato la cosa migliore di questa giornata. Si è persino sdoppiato, in vero stile cucchiaino, ma la seconda (solo per mamma&papà) ve la racconto veloce domani.

 

Tenete conto che la vellutata è perfetta per formato 8-9 mesi, eventualmente potete anche introdurre prima sostituendo i piselli freschi (o simil tali) con piselli secchi spezzati (non hanno bisogno di ammollo proprio come le lenticchie rosse decorticate). 

Io non ho resistito e ci ho aggiunto della menta che con i piselli adoro: a quel punto il gioco mi ha preso la mano e ho amalgamato con un paio di cucchiai di yogurt naturale. E il comfort food in versione primavera era già fatto.

 

Ingredienti

300 gr di piselli

1 patata

olio Evo

1/2 barattolo di yogurt naturale

menta (da evitare per formati sotto l’anno o comunque togliere)

(cipollotto: verso l’anno)

(sale o gomasio: dopo l’anno)

 

Procedimento

Se usate il cipollotto, affettate e stufate con la patata a pezzetti e un cucchiaino di olio. Aggiungete i piselli e bagnate con abbondante acqua. Lasciate cuocere fino a quando le verdure sono morbide. Profumate con la menta. Frullate il tutto con l’acqua di cottura, lo yogurt e un cucchiaino di olio. Servite.

 

 

Di erbe aromatiche

Non potrei vivere senza. O almeno la mia cucina non potrebbe mai farne a meno. Ci sono gesti e cose che per ognuno si ripetono, sono negli occhi, nelle mani e poi nei profumi. Corrono veloci ogni volta che tagli, prepari, lavi e combini. E unisci. Un giorno all’altro, un piatto all’altro, una pappa all’altra. Oltre le stagioni, i mesi e i luoghi. Le erbe, come un mantra rassicurante, sono la traccia più evidente della mia cucina. Tanto che per la pupa la loro conoscenza è stata quanto mai precoce. E naturale.

Alice è stata l’occasione di riscoprire, risentire come cosa nuova le prime foglie di basilico, i rametti odorosi di rosmarino, la fraganza esotica del coriandolo, e poi salvia, timo limonato (lo adoro!), il finocchietto selvatico e poi l’aneto, l’origano fresco, l’alloro per profumare, leggero, leggero…

Le erbe hanno il potere di risvegliare la mia memoria in cucina: giusto un aroma, un lieve accenno, ed è come se il piatto fatto e finito fosse già lì.
Per me sono come l’abc: l’elemento che scandisce l’inizio della ricetta, la completa, la trasforma e la armonizza. Alcune hanno il potere immediato di farmi sentire a casa: da novella Lisabetta posizionai come prima cosa un vaso di basilico nel flat londinese.

E’ un rito e come tale ha coinvolto la pupa che dopo l’anno ha iniziato a officiare, dirigendosi spedita d’estate sul terrazzo (e verso le mie coltivazioni casalinghe!) per cogliere e portare. Qualche volta con effetti poco graditi da foglioline e piante.

Di solito le piantine sul terrazzo hanno il loro momento di splendore nel pieno della stagione calda, poi la sottoscritta, afflitta da “police verde transitorio”, riporta dei disastri sul fronte autunno-inverno. Perchè in quella stagione mi affido alle erbe stipate e conservate. Sì, non amo le versione secche (se mi riesce) e preferisco armarmi di una miriade di sacchettini che fanno impazzire Mr B. ogni volta che si avvicina la freezer. E il rifornimento, in tempi di magra, avvengono nell’orto dei nonni.

E lo svezzamento con le erbe che c’azzecca? Tutto, credetemi. In periodo di niente sale, poco olio, e vietato, supervietato il burro, le erbe hanno il potere di fare buona la pappa.

Inizialmente, attorno al settimo, ottavo mese, mettete solo all’acqua di cottura se cucinate a vapore o posizionate un mazzetto di erbe sotto il filetto di pesce. O aggiungetene intere alle vostre verdure in brodo (e poi eliminate).
Non tagliuzzate o tritate, ma usate le erbe intere o strappate a pezzi piccoli: in questa maniera i loro oli essenziali si sprigionano in maniera lenta e non si disperdono (of course il discorso cambia se vi mettete al mortaio per un classico pesto:-)
).
Tenete conto che erbe come rosmarino, salvia, timo, alloro, hanno bisogno di cotture lunghe per dare il meglio, mentre altre erbe, come basilico, aneto, finocchietto, erba cipollina e menta vanno aggiunte solo a fine cottura, ancor meglio usate a crudo.

Le erbe, oltre a profumare, insaporire e arricchire, hanno anche il vantaggio di curare, confortare e un pochino guarire. Questo sempre grazie ai loro oli essenziali. Effetto digestivo per basilico e alloro, stimolate per la menta e rimineralizzante per il timo.

Il bebè dopo l’anno supporta tutte le erbe senza alcun problema, cominciate comunque ad introdurle prima e soprattutto a iniziare ai profumi e consistenze. Sarà effetto stupipupo assicurato.

piesse: ovviamente il titolo nella foto rimanda a un film un po’ datato, ma visto che con la protagonista qualcosa qua e là la sottoscritta ha in comune, ecco ve lo ritrovate in versione … orto.

 

Qualche esempio di matrimonio ben riuscito?
Zucca: alloro o timo

Carote: coriandolo o timo e dragocello
Zucchine: menta o salvia
Finocchio: melissa e aneto

Pomodoro: basilico, origano e nepitella
Legumi: rosmarino e salvia

Ceci, piatti similorientali rivisitati per il bebè: coriandolo
Carni ovine: mirto

Uova: maggiorana

Brodini normali e rinforzati erba cipollina 

E voi avete qualche unione da consigliare?
 

Vellutata di sedano… rapa.

Sì è ancora questione di rape. Questa volta non si tratta nè di navet nè di turnips, tantomeno di rutabaga. E ne sono ben sicura, grazie alla boccia di sedano rapa.

Oggi è scomparsa la pioggerellina fastidiosa, tipologia british, ma il cielo è ancora grigio, pallore smorto. Che c’entra col sedano? Bè è stato naturale ripiegare su una vellutata bianco pastello intonata allo scenario. La cosa buffa è che ho avuto la cucina affollata di verdure primaverili per pasticciamenti culinari del cucchiaino su altre sedi, sulle riviste si sa si gioca d’anticipo, e a me è toccato ripiegare sul reparto surgelati per far finta che fosse già maggio. Una tristezza, lo ammetto, ma Mr Sedano Rapa, lui no, è autentico prodotto del mercato di fine inverno.

Bello come il sole che non c’è, si fa per dire, e molto meno ingombrante, nelle ricette, del sedano a foglie: il sapore è fresco, delicato e soprattutto la sottoscritta ha una lunga storia di amicizia con il soggetto in questione. Della serie che fra le rape è quella che mi è andata prima a genio.

E chiaramente è quella che alla pupa ho proposto per prima. La boccia con tanto di radici ha dalla sua la presenza di minerali, come potassio, fosforo, calcio e zinco, una buona dose di vitamina E e la lecitina (una specie di parente stretta di quella di soia utilizzata quando volete che il vostro piatto bè si dia un po’ di arie).

Come detto sopra il Mr Sedano Rapa è stato acquisto di mercato, dove la sottoscritta, per una volta pronta e informata, ha pure spiegato alla signora un po’ perplessa che con quello ci avrebbe potuto fare un sacco di cose: sformatino, vellutata, fingerfood o proprio semplice crudo in insalata (non per il bebè!). La signora ha afferrato la boccia e decretato la scelta: “Grattuggiato con senape”.

Non è stato poi il Cucchiaino ma l’aliciotta a sdoppiare il piatto. Vista la prima scodella per mamma&papa accompagnata da turbante di salmone affumicato e finocchietto, ha preteso anche lei una simil finitura. E fatta la domanda si è data la risposta: jambon, jambon, ma cotto.

La vellutata così veloce e semplice è formato svezzamento 8 mesi, prosciutto cotto (senza polifosfati incluso), salmone affumicato escluso.

Ingredienti (per tre)

1 sedano rapa
1 patata
olio EVO
1 fetta di prosciutto cotto

2 fette di salmone affumicato selvaggio – finocchietto selvatico- sale&pepe al limone (per mamma&papa)

 

Procedimento

 

Sbucciare il sedano rapa e le patata. Tagliare a tocchetti e mettere a bollire in abbondante acqua fino a quando risulteranno morbidi. Frullare sedano e patate con parte del brodo di cottura e un cucchiaino di olio. Per il bebè servire con turbante di prosciutto cotto (eventualmente sminuzzate se non mastica), per mamma&papa, condite con sale, pepe al limone, decorate con turbante di salmone affumicato e finocchietto selvatico.