Cosa succede se in una domenica di agosto il gelato al fico galleggia su foglia di ninfea? Idea assurda, un po’ irriverente, che ho suggerito alla mano di Miss Cia. Perché volevo parlare di un gelato al fico (senza dosi né ricetta che in cucina si sono messi Mr B. e Alice) e di ninfee, o meglio delle ninfee ammirate a Palazzo Reale. Come dire di necessità virtù:-).
E dato che domani è ancora agosto, e forse Milano non è ancora Milano (caotica, affollata, senza parcheggi), forse la capatina in centro può ancora avere un senso.

Mr B., Alice e la sottoscritta si sono cimentati domenica scorsa con partenza tarda, tarda (è nel nostro DNA, purtroppo) perché dopo una colazione lenta, lenta, ci si sono messi di mezzo un chilo circa di fichi piccoli, verdi e dolci.
Io ho scelto di fotografarli, Mr B e Alice hanno voluto produrre il loro gelato. Che era buono e leggero, visto che senza alcuna ricetta ci hanno messo solo fichi, zucchero (poco, poco che la mamma conta ancora un po’), due cucchiai di miele al limone e un cucchiaio di succo di limone. Peccato che tendeva ad essere più un sorbetto che un gelato e la tenuta non era delle migliori (l’ho sperimentato quando ho cercato di tirarne fuori una foto).
 
Mentre il sorbetto (o gelato) riposavano in freezer, per la seconda volta ci siamo avventurati ad una mostra con la pupa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La prima volta non conta, che fu oltre un anno fa alla Triennale con Alice debitamente sedata dal marsupio (che bei tempi:-) e genitori in visita tranquilla. 
La prima vera prova (per noi, intendo) è stata qualche mese fa, sempre a Palazzo Reale a vedere Magritte (avete presente C’est ne pas une pipe?  il mio preferito però rimane L’impero della luce): inizio brillante, curiosità e spiegazioni per la piccoletta, con “vedi che dopotutto” e poi il caos.
In realtà quella volta fummo fortunati: ci salvò la nanna:-).
E poi ci è stato Monet, senza la grazia.
Inizio brillante, che vedere l’Aliciotta consegnare il biglietto all’omino che sta all’ingresso dà soddisfazione, curiosità per le acque di Giverny (no cara, non è mare, non è lago, è uno stagno), il caos. La salvezza è stata solo per la sottoscritta, perché ho scoperto di aver sposato un CGD (ossia un Caregiver Daddies) come ho letto qui .
In altre parole Mr B. ha fatto da baby sitter mentre io ho potuto intrattenermi con Baricco (in audioguida). A proposito al bookshop ho scoperto un libricino dedicato da Proust ai pittori, una sorta di sua lettura di Monet, Rembrandt & co. Se non conoscete questo aspetto dell’autore della Recherche ve lo consiglio.
Se avete un bimbo relax (in mostra ne ho visti di bebè piacevolmente intrattenuti in un passeggino, mentre il nostro giaceva all’ingresso snobbato dalla proprietaria) oppure se al vostro fianco c’è un CGD vi consiglio un giro in mostra, anche se fate spallucce e le ninfee le avete già viste a Parigi:-).
Le ninfee di Giverny , ripetute e ripetute fino all’ossessione da Monet (non en plein d’air come magari viene naturale pensare) per “arrivare a dipingere il niente” si intrecciano in mostra all’arte giapponese (amata da Monet) in 50 stampe di Hokusai (avete mai visto La grande onda?) e Hiroshige.
 
E se il vostro bebè si è addormentato, o fondamentalmente è uno che guarda ma non tocca (o non finge di osservare per poi toccare come la mano più veloce di casa mia) fate una capatina in Rinascente al – 1, soprattutto per i patiti del design, come la sottoscritta.

Noi ci siamo avventurati e sempre coadiuvata dal mio CGD sono riuscita anche a fare un acquisto:-) al Design supermarket. In caso di fame invece salite al + 8 e godetevi la vista sopra il Duomo ad altezza Madonnina.


 
E i fichi? Io avendone quantità abbondanti grazie alle coltivazioni casalinghe in questi giorni li ho preparati anche in versione salata.
Mi sono divertita a metterli sulla pizza focacciata: dopotutto ho sempre una nonna romana e niente è meglio di “pizza e fichi” no?.
Ho preso ispirazione dal Gambero Rosso e li ho passati in padella con scalogno, aceto balsamico e prosciutto di Parma condendoci le linguine (con grattata finale di parmigiano!). Ho fatto dei triangoli di pasta sfoglia, li ho spennellati con una salsa senapata ai fichi (acquistata al + 8), ho messo al centro un fico pulito con del pecorino, richiuso e passato in forno a 175° per 25 minuti.

Tutte idee in versione mamma e papà. Per il gelato vi lascio la ricetta dosata e rivisitata di Mr B.& Alice, formato bebè 12-18 mesi.
 

Ingredienti

700 gr di fichi puliti
75 gr  di zucchero e 3 cucchiai di miele al limone diluito in acqua (o 50 gr di zucchero invertito o glucosio-fruttosio per mantecare meglio, leggi qui)
1 cucchiaio di succo di limone

Procedimento

Passa al mixer i fichi con zucchero/miele o zucchero inverito e il succo di limone. Metti il composto in gelatiera o come me in ciotola refrigerante Mr K.Aid.