E’ arrivata una settimana fa puntuale come la sottoscritta non è mai riuscita a essere in tutta la sua vita (salvo rare e dovute eccezioni). Inaspettatamente, che neanche due giorni prima mi avevano rimandato con la mia pancia al monitoraggio da cominciare subito dopo il termine. Lea ha deciso altrimenti e ha scelto un giorno che piaccia più o meno, sia simbolo di diritti da rivendicare o differenze da celebrare, o semplicemente una tradizione ormai inflazionata, come i cioccolatini e i fiori il 14 febbraio, è di per sé speciale. L’8 marzo, col suo giallo che pare voler già fare uno scatto veloce per arrivare al 21, e dire "è primavera". Perché, come mi ha scritto un’amica mesi fa, una bambina è sempre sinonimo di primavera. E Lea, per me è come fosse uan seconda primavera, uno di quei regali che non ti aspetti perché pensavi di avere avuto tutto, di essere ben al di là del confine di poter tanto emozionarti per altro. Bene, mi sbagliavo. Questi mesi mi hanno insegnato tanto, e all’arrivo mi hanno fatto vedere le cose come completamente diverse, facendomi sentire una vera ingenua. La cosa stupefacente? Guardate il disegno sopra, bene questa è Lea, tratteggiata pochi giorni prima della nascita quando ho spiegato a Miss Cia (grazie!) l’idea che ho inseguito per mesi di questa pupa: una leoncina fatta di acqua e aria. Il nome, Lea, a guardarla ora pare portarsi dietro il suo destino, che vedo chiaro e tiepido come una giornata di primavera. 

piesse: grazie a tutti, amici virtuali e non, per i tantissimi auguri!