da miralda | 26 Nov 2012 | 6-9 mesi

Oggi post da Cucchiaino primo svezzamento per chi come la sottoscritta e la pupetta sono in fase di prime scoperte. Si dà il caso che l’"ottomesenne" qui vicino, oltre ad avere il vizio dello striscio per pavimenti e affini verso tutto quello che non si potrebbe toccare, prendere o ciucciare (guardatevi questa invenzione a proposito, chiamasi Baby Mop) e a canticchiare un "mamamam" alla faccia di chi avrebbe implorato un "papappa" o "nononna", abbia dato alla luce due dentini nella parte bassa. Dopo tantisssssima, ma proprio tantissima fatica, nostra soprattutto (leggete notti insonni:-)). Naturale la soddisfazione di pupetta e mamma, tanto che la sottoscritta si è decisa all’introduzione dei primi assaggi di carne, giusto per dare un senso ai due dentini.
Come già fatto con Alice, ho preferito posticipare l’introduzione della carne e rispetto alla prima esperienza di svezzamento, sentendomi più fiduciosa delle mie possibilità, ho optato subito per la versione homemade. Per intenderci niente liofilizzati, nemmeno per qualche giorno. Non so se Lea abbia gradito, io sì, perché confesso di non averne mai sopportato l’odore:-).
Sull’introduzione e presenza della carne, e delle proteine animali in generale, negli ultimi anni ci sono stati diversi cambiamenti.
Diversi degli ultimi studi scientifici e la stessa Società Italiana di Pediatria tendono sempre di più a limitarne la presenza nella dieta, addirittura suggerendo l’uso di latte artificiale poco proteico, nel caso di allattamento artificiale.
Eccp, tutto questo per dire che sto sempre di più limitando la presenza di carne (e salumi) nel nostro menù settimanale, per una ragione di salute, sì, e di tutela il più possibile, per quanto mi riesce, delle risorse ambientali disponibili.
Ovviamente è stata coinvolta anche la pupetta di casa.
Che so mangia Miss Lea in una settimana? Per entrambi i pasti principali la base è sempre di brodi o vellutate o passati o pastine/riso/miglio risottato con verdure (a volte ci capita dentro anche qualche frutto, tipo fettina di mela o pera), accompagnati 4-5 volte la settimana da formaggi
(Parmigiano Reggiano, ricotta, crescenza o robiola freschi), due volte legumi (lenticchie rosse decorticate o piselli spezzati, a berve fagioli e ceci), 1 volta prosciutto cotto, 1 volta carne, 1 volta brodo di carne leggero, 2 volte pesce, lasciando tre pasti con solo verdure, cereali e un cucchiaino di olio.
Ultimamente poi qui stiamo cercando di goderci il piatto più possibile un psuedo primo e un pseudo secondo, essendo la Miss una patita del fingerfood. Esempi? Pezzetti di verdura cotta, micro pezzettini di Parmigiano Reggiano, focaccine fatte in casa a base di verdure al vapore e ricotta di capra o altro formaggio fresco (uhm, buonissima la versione di ieri con zucca e ricotta, leggera leggera da sboconcellare a mano libera).
Torniamo alla carne. Per il momento sto utilizzando carne di tacchino e pollo. Ho preferito evitare la carne rossa, ho scoperto infatti, durante la gravidanza, le proprietà della carne di tacchino, ricca di ferro quasi quanto la carne rossa, ma più leggera e digeribile.
Come la preparo? Avvolgo la carne in carta d’argento, a volte con una foglia di alloro o del timo limonato (oppure metto le erbe aromatiche nell’acqua di cottura), posiziono la carne in un cestello a vapore, dove ho già messo in cottura una patata (tradizionale o americana) e a volte una fettina di mela (se voglio aromatizzare il tutto in maniera particolare) o altre verdure se decido di preparare una ricetta completa e finita. Quando le verdure sono quasi pronte, aggiungo la carne: calcolate tra i 5-10 minuti di cottura in base alle dimensioni del taglio di carne.

Per un omogenizzato di carne vero e proprio, frullo tutto con un pezzettino di patata e del brodo di cottura, in maniera che si omogenizzi tutto splendidamente:-). A quel punto utilizzo o congelo in monoporzioni.
Considerate che una porzione da bebè sono circa 30-40 g di carne.

piesse: Il Cucchiaino è anche su Facebook, chi ha voglia di seguirci anche lì si aggiunga ai "me piace mucho":-)
da miralda | 20 Nov 2012 | 18-24 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber

Negli ultimi mesi mi capita spesso di contare le ore durante la notte. Il sonno che arriva tardi, i risvegli qua e là e la mente che invece di quietarsi approfitta per giocare brutti e scherzi. Risultato? Uhm, mi ricorderanno come una che avrebbe voluto dormire tanto. Avrebbe. Ma non potè:-)
A volte capita che nascono anche delle idee, delle più disparate: shopping virtuale da fare, viaggi intorno al mondo, arredo della casa che verrà, progetti di lavoro. O torte. Come quella di oggi. Pensata e creata di notte, preparata il giorno dopo, con attesa fino alla sera (avevamo una cena…) per potersela mangiare. Sembra niente, ma se una aspetta dalla notte prima, beh diventa lunga la faccenda.
Comunque, per dire che questa è la crostata con la torta dentro e la melina sopra. Adorabile:-)
Sa di autunno con la pasta sucrée, più fine e leggera della frolla, e il ripieno "tortoso", profumato di cannella, uvetta e mele all’interno. Tiepida con una tazza di tè fumante riconcilia il pomeriggio che ormai comincia a durare un nonnulla.
Ho utilizzato mele grattugiate all’interno e una melina sopra della misura amata dai folletti che, dice Alice, affollano i boschi in questo periodo. Amano le foglie croccanti sotto i piedi, proprio come noi:-)
Questa la storia raccontata sabato sui sentieri dove abbiamo raccolto foglie da far seccare per i collages della pupa, mentre Lea, nel marsupio, sorrideva e "chiacchierava" di continuo .
Un multicolor pieno di luce nell’aria ancora tiepida che ti fa innamorare di questa stagione.

E niente fa così autunno come i dolci con le mele, non trovate?
Per la torta all’interno ho messo da parte burro e latte e ho sostituito con olio e yogurt e qualche cucchiaio di succo di mela.

Per il resto ho seguito la ricetta della mia infanzia, quella che preparava la nonna senza badare a pesi e bilance, con tanta uvetta e mele che diventano tutt’uno con l’impasto.

La ricetta.
Ingredienti
Pasta sucrée
250 g di farina 00
100 g di burro
90 g di zucchero a velo
un pizzico di sale
2 uova
Per la torta
150 g di farina
40 g di maizena
1 barattolo di yogurt naturale (150 g)
80 ml di olio di semi delicato
4 cucchiai di succo di mele 100%
90 g di zucchero di canna
3 uova
2 cucchiai di uvetta
2 mele renette o Golden
spezie miste (cannella, chiodi di garofano, zenzero, anice stellato)
1 bustina di lievito
1 melina
zucchero bianco, acqua, glucosio
Procedimento
Preparate la pasta sucrée. Mescolate la farina con il burro, tagliato a dadini a tempetarura ambiente, il sale e lo zucchero a velo. Lavorate con le punta delle dita fino a quando l’impasto diventa a grumi. Incorporate le uova, una alla volta e continuate a lavorare l’impasto fino a ottenre una palla. Avvolgetela nella pellicola e lasciate riposare in frigo per 30 minuti circa.
Intanto la torta. Mettete le uvette a macerare in una ciotola con il succo di mela. Sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete l’olio, lo yogurt, quindi l’uvetta con il suo liquido e le mele, sbucciate e grattugiate. Unite la farina e la mazienza stemperate con le spezie e il lievito.
Riprendete la pasta sucrée e stendetela a 3-4 mm. Rivestite una teglia da crostata, leggermente imburrata, con la pasta, pareggiate i bordi e svuotate all’interno l’impasto della torta. Ritagliate una forma di mela (o altro) dalla pasta sucrée e mettete al centro. Cuocete a 185° per 25-30 minuti.
Ora la mela.

Ho fatto u paio di esprimenti col caramello. Nel primo ho usato acqua e zucchero, ma il risultato non mi piaceva, troppo bruno (ecco proprio caramello:-)). Nel secondo ho usato zucchero, acqua e glucosio: 100 g di zucchero semolato, 40 g di acqua e 40 g di glucosio liquido.
Ho messo tutto a bollire in un pentolino antiaderente, raggiunti 140-150° (volevo un effetto abbastanza candido, altrimenti potete arrivare anche a 155°-160°) ho spento. E immerso la mela infilata su un bastoncino.
Con il resto del caramello ho preparato dei lecca lecca, ma questa è un’altra storia che vi racconterò:-)
Sfornata la torta, ho messo al centro la mela e spolverato con zucchero a velo. E atteso, atteso, atteso prima di mangiarla:-)
da miralda | 12 Nov 2012 | 18-24 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber

Sono reduce da un weekend di stanchezza accumulata con domenica forzata al riposo, causa tendinite fulminante al piede destro. Talmente fulminante che oggi è passata (in compenso la "madicina", benedetta Pippi che lo disse, ha preso ha martellate il mio stomaco). Così com’era venuta. Fenomeni strani, qui da noi, dice Lui.
Passando alla cucina, come vi avevo anticipato qui è il tempo delle mele (uhm, con la festa anni ’80 poco o nulla in comune, vi ricordate no il ritornello "dreams are my reality" di Vic?:-)). E oggi, caso mai foste in ritardo con la cena e aveste a disposizione grosso modo gli ingredienti, beh seguitemi. C’è cena per voi, ok ora la pianto:-).
L’orzotto, le mele e la pasta di salame "brianzola"
L’ozo perlato è uno di quegli ingredienti che sto utlizzando con maggior frequenza nell’ultimo periodo. Perché? Ci piace, è versatile e più comodo del risotto, ma con un piacere simile. Quindi "orzotto" spesso.
Una delle versioni di qualche giorno fa è stata a base di mele, quelle acquistate qui. Con Lea, poi, ho fatto un’incursione alla Botanica, per acquistare ricotta e crescenza fresca e sono tornata con la sporta piena. Tra le altre cose, la pasta di salame, prodotto tipico delle nostre zone. Perfetto per il mio orzotto con le mele.
La ricetta? Ingredienti per 3: 250 g di orzo perlato, 1 mela, 100 g di pasta di salame, olio extravergine d’oliva, qualche fettina di scalogno, 1 cucchiaino di Parmigiano Reggiano, succo di mela, sale, brodo vegetale

Procedimento
Fate appassire lo scalogno con un cucchiaino di olio, aggiungete la pasta di salame e la mela, sbucciata a tocchetti, mescolate e unite l’orzo. Sfumate con un bicchiere di succo di mele e rabboccate con del brodo vegetale. Portate a cottura, aggiustate di sale, mantecate con del Parmigiano e servite con qualche fettina di mela affettata con la mandolina molto sottile.

Avete voglia di qualcosa di fresco, dal sapore però autunnale, da accompagnare all’orzotto?

Et voilà, l’insalata di belga con mele (sì, sì ancora loro) e raspadura (pure questa nel bottino del giretto alla Botanica)

Ingredienti (per 3): due cespi di insalata belga, 1 mela rossa, una bella manciata di raspadura, olio extravergine d’oliva, succo di melograno, sale, succo di limone
Facilissimo! Tagliate al belga a fettine e lavatela. Lavate la mela e affetattatela a fettine sottili, sottili. Spruzzate di succo di limone. Preparate il condimento.

Emulsionate l’olio con un pizzico di sale e il succo di melograno. Servite l’insalata con le fettine di mela, condite con l’emulsione e finite con la raspadura.
da miralda | 29 Ott 2012 | 6-9 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Lil Loves!, Winterzauber

E’ senza dubbio tra le due o tre verdure autunno/inverno che preferisco. Questo significa di conseguenza che la cucino o la uso come ingrediente una volta su tre e che i miei conquilini (Lui, la pupa e la Miss piccola) se la trovano nel piatto con maggior frequenza rispetto a tutta la collezione verdurifera di stagione.
Come mai? Perché ha un colore che riconcilia l’umore, una consistenza e sapore morbidi e confortanti come devono essere i cibi in questo periodo. Ha la capacità di riconciliarmi con il grigio, il freddo e la fatica di fine giornata.
Definitivamente, amo la zucca. E quest’anno, complice lo svezzamento di Lea, ho un repertorio da invidia.
All’inizio sono arrivate le zucche dal Veneto. Verdi di scorza, sapore dolce e colore deciso. E’ una tradizione che non manca mai, grazie al nonno.
Poi la sottoscritta si è messa in mente di rintracciare le zucche hokkaido, colore arancione "Halloween" e vago retrogusto di castagna. Dopo assidua ricerca, del tutto infruttuosa, sono state rintracciate presso un’azienda agricola di zona. Che me le ha procurate:-).

La provvidenza però conosce vie infinite. E la serie si è allungata, merito della cognata a Zurigo che ha sfoderato un repertorio infinito. Foto al super e ordine deciso in un battibaleno. Consegna di pochi giorni fa durante un rientro nel weekend di zii e cuginetti. E’ stato così che ho scoperto la Biomandarin (che ci sta in una mano) e la zucca di Halloween (da mangiare e non solo ornamentale).
Di queste ultime due, in quanto a sapore vi dirò, per il momento ho dato fondo alla scorta di hokkaido (5 acquistate 5 finite, con brodi per Lea a volontà:-)).
La zucca è difatti perfetta per le prime pappe da svezzamento, soprattutto se si comincia da autunno (e la zucca è nel suo splendido splendore), la bocuccia fatica a passare dal latte al cucchiaino (il suo spaore dolce vince i più ostinati) e l’intestino è di quelli pigri.
E dato che la zucca la amo in mille modi (dal risotto alla pasta alla torta al soufflè) ma l’uso che al momento gestisco con più facilità è quello fast di una vellutata la ricetta è di conseguenza. Con una piccola variante da servire al cucchiaio (o cucchiaino). L’interpretazione è corale, nel senso che qui ce n’è per Lea, per Alice e pure per la sottoscritta e Lui.

La base per tutte e tre le vellutate è identica: zucca hokkaido a pezzi cotta la vapore con due patate gialle e una americana, aromatizzando l’acqua con un paio di foglie di alloro.
La pappa di lea: 50 g di zucca, 25 g di patate e un mestolo di brodo (ho usato l’acqua di cottura a vapore). Frullato tutto e mescolato della farina di riso. Ho mantecato con un cucchiaio di olio, un cucchiaino di crescenza fresca e una spolverata di parmigiano Reggiano.
E per noi ed Alice? Ho fatto stufare del cipollotto affettato sottilmente con un cucchiaio di olio, ho aggiunto la zucca e le patate, mescolato e aggiunto il brodo. Ho frullato tutto, aggiustando di sale e aggiungendo qualche cucchiaio di latte (o panna fresca, io ho messa quest’ultima).
Quindi ho preparato le polpette di polenta di mais (a dire il vero con avanzi della sera prima, fatta per il brasato).
Ho mescolato circa 200 g di polenta cotta fredda con due cucchiai di farina, un uovo e 1 tuorlo, un paio di cucchiai di latte, due cucchiai di parmigiano e 100 g di latteria semistagionato (potete sostituire con altro formaggio, consiglio però un pochetto saporito) e della salvia sminuzzata.
Dovete ottenere un composto dal quale poter ottenere delle polpette. Ho passato quelle di Alice in pangrattato e sesamo, le nostre invece in un mix di pangrattato e paprika.

Parte delle polpette sono state cotte la forno altre fritte, giusto per capire cosa funzionava meglio:-) (uhm, personalmente ho preferito quelle fritte:-)).

Ovviamente la ricetta è perfetta per la prossima notte di spiriti e streghette. Buon Halloween:-)
da miralda | 23 Ott 2012 | 18-24 mesi, Dal Mondo, Il Cucchiaino di Mamma e Papà

Lo confesso, per me di solito Halloween significa zucca, zucca e ancora zucca, magari preparata con un copricapo da streghetta. E al giorno giusto questa giurin giuretta arriverà, anche perché ho un repertorio di zucche da far invidia al miglior banco "verdurifero". Però quest’anno, complice un lavoro per qualcun altro, ci ho provato gusto e ho sfoderato il repertorio di fantasmi, ragnatele e ossa. Divertente e un po’ trash:-) E dato che le ricette si sono accumulate e la notte spaventosa si avvicina (da giorni sono perseguitata da Alice che mi spiega che all’asilo stanno preparandosi per Halloween…), mi pare cosa buona e giusta condividere. Caso mai voleste cimentarvi pure voi.
Che notte tempestosa sarebbe senza sangue di drago? Pare fortifichi e renda invincibili, consigliato a chi come me è in astinenza di sonno (sì, mi ricorderanno come una che varebbe voluto dormire ma poco potè, poverina:-)).
Halloween. Sangue di drago.
Ingredienti
1 cestino di fragole
1 banana
3 arance rosse
2 albumi
100 g di zucchero a velo
qualche goccia di succo di limone
caramelle di cioccolato colorate (vedi smarties:-))
Procedimento
Montate gli albumi a temperatura ambiente in una terrina a velocità media con due gocce di succo di limone, quando cominciano a gonfiarsi aumentate la velocità, senza smettere di sbattere incorporate lo zucchero a velo. Quando sarà incorporato del tutto, avrete la meringa liscia e brillante: ora prendete della carta da forno e con una sac à poche formate delle piccole meringhe. Cuocete in forno a 90°-100° per un’ora e mezza circa.
Frullate le fragole con la banana e il succo delle arance. Servite il beverone con una meringa decorata con un occhietto colorato.

Halloween. Ovvero la notte degli spiriti.
Fantasmi, fantasmi e ancora fantasmi. La ricetta è adatta pure per Miss Lea, visto che ho sostituito il latte con semplice yogurt bianco. Al posto delle solite patate io ho utilizzato un mix fra quelle tradizionali e quelle americane dolci.
E ho posizionato i fantasmini su una vellutata di zucca (tanto per cambiare:-))
Per chi amasse il soggetto consiglio i fantasmini anche dell’Halloween che è stato.
Ingredienti
2 patate gialle
1 patata americana
1 cucchiaio di Parmigiano Reggiano
1 cucchiaio di ricotta
2-3 cucchiai di yogurt naturale
1 cucchiaino di olio EVO
una manciata di lenticchie nere o beluga (ma anche quelle tradizionali vanno benissimo!) cotte
aneto, cumino
Procedimento
Pelate le patate e cuocetele nel cestello a vapore con una foglia di alloro. Passate le patate allo schiacciapatate e mscolate con la ricotta, il parmigiano e lo yogurt. Profumate eventualmente con un pizzico di aneto. Inserite il composto in una sac à poche e ricavate dei piccoli mucchietti simili a fantasmini da appoggiare su carta da forno. Passate in forno a 175° per 10 minuti. Servite con una vellutata di zucca:-)
E nella vellutata cosa volete intingolare? Ossa, ossa e ancora ossa. Ovvio focacciose. Niente ricetta qui, semplicemente munitevi di pasta di pane ben lievitata e formate delle ossa, spennelate con una salamoia di olio, acqua, sale e rosmarino e cuocete in forno!

da miralda | 11 Ott 2012 | 18-24 mesi, Happy Birthday!, Li'l spoon in London

Ci stanno tutti in una mano. Gli anni ma anche i momenti. I ricordi speciali, i profumi e le immagini che sfiorano delicate, a volte intense, le mie dita.
Sono cinque e ci stanno in una mano. Il pensiero, di mia figlia, della bambina che è, mi commuove. Si muove vivace, il suo passo corre intorno a me. E dissolve veloce la fatica, i giorni lunghi. Il grigio e la monotonia.
Sono cinque e a chiudere la mano sento quasi che potrei trattenerli. Se avessi la capacità di fermarmi, trattenerli e ricordare come vorrei saper fare. Per sempre sarebbe un secondo, il tempo un secondo. E quel secondo avrebbe la possibilità di stare in una mano.
Un compleanno è sempre un momento speciale. Per rendere qualcuno felice, per ripensare e ripartire. Per contemplare i giorni e stupirsi di tanta bellezza. A volte faticosa, a volte sfuggita perché tu sei tu e a volte ti manca la solitudine, il silenzio.
Ieri eravamo in auto, Alice ed io. Ci siamo guardate stupite, forse anche lei, pensando ad oggi. Che sono cinque gli anni, e in mezzo fra le dita ci sta un mondo.

Quello che ha vissuto e imparato. Quello che ha scoperto e amato. Il suo nome che ora scrive dalla A alla E, ultimamente sempre accompagnato da quello della sorella. Il leone e la zebra, durante un viaggio. La differenza fra cipolla e cipollotto. Le uova, che ora apre e sguscia. Il tuffo in acqua alta, il mio profumo.
Il mondo delle meraviglie che in realtà non è uno ma sono tanti, per ogni storia che ci inventiamo. Il sorriso di papà da conquistare con un cenno. L’alfabeto da stendere con una canzone. La mongolfiera di Pippi e i pop corn al cinema.
I fiocchi di neve, la stagione dei cocomeri e quella dei cachi, la passione per i pomdorini e il cioccolato scuro. Le coccole del mattino e la mia faccia quando mi arrabbio. Il picnic sull’erba e l’ora dell’aperitivo. Il posto delle fragoline e la luce sull’isola. Le impronte sulla sabbia e il bau bau del cane del vicino.
Ci sono dei mondi nel cinque che sta in una mano.

Ha spento la prima candelina stamattina: occhi chiusi, cupcake sul tavolo e la mia voce stonata che canticchiava. Esprimi il desiderio, Alice! Il primo della giornata. "Mamma, tu che desiderio esprimi di solito?".
Poi c’è stata la candelina all’asilo, doppia. E poi ci sarà quella di stasera, noi quattro insieme. E ci sarà quella di domenica, con gli amici, ancora da vivere, ancora da raccontare.
Per il momento ecco la ricetta della torta di oggi: semplice, variazione al latticello di una base abbastanza classica.
piesse: per la cupcake ci rivediamo dopo la festa di domenica:-)

Ingredienti (per 20 bambini di una classe di grandi)
300 g di farina 00
200 g di maizena
4 uova + 2 tuorli
180 g di burro
300 ml di latticello (oppure latte scremato + yogurt magro + un cucchiaino di succo di limone)
200 g di zucchero
1 bustina di lievito
zucchero a velo e cacao amaro
Procedimento
Lavorate il burro con lo zucchero fino a ottenere un composto morbido e montato. Aggiungete le uova una alla volta amalgamando per bene. Quindi il latticello. Stemperate insieme farina e maizena con il lievito, e unite al resto, mescolando con cura.
Prendete una teglia da 24 cm, unta di burro, e trasferite l’impasto. Cuocete in forno caldo a 185° per 30 minuti circa.
Una volta pronta decorate con il cacao (circa 100 g) mescolato con un paio di cucchiaini circa di zucchero a velo.