Immaginate il Monferrato sul finire di settembre. Pendiii dolci, morbidi, puntellati di vigneti, grappoli bianchi e scuri pronti da cogliere per la vendemmia. Un fine settimana di inizio autunno talmente tiepido e solare da parere ancora quasi estate. Un matrimonio a cui partecipare, un castello da fiaba dal quale contemplare il giorno al tramonto. E due giorni in assoluto relax, senza pupe al seguito. Il giorno dopo il matrimonio, con Lui ci siamo aggirati per i paesini vicini e siamo finiti in una delle tante sagre del periodo. Ovviamente abbiamo sperimentato: tutti piatti rigorosamente doc del territorio. Sono rimasta conquistata dalla bagna couda (e sì, sì…) e dalla panissa o “paniscia”. Un risotto contadino, accompagnato da fagioli borlotti, lardo, salsiccia e barbera. 
Al ritorno l’ho rifatto, sostituendo la pasta col riso (lo so che i vercellesi penseranno a un’eresia:-)).

Mi piace interpretare, prendere una ricetta, trasformarla facendomi comunque ispirare. E questi sono giorni di esperimenti. Mi aggiro nella nuova cucina, felice come una bambina con il suo nuovo “giocattolo”:-)).
C’è il forno da farsi amico, i fuochi pronti ad accogliere pentole e pentole, gli spazi da riempire di risate, profumi, sapori. E di libri, che a dire che c’è anche La Forchettina (insieme a Il Cucchiaino) mi pare strano.
Al momento è il luogo che preferisco in questa casa. Lo sento mio con la piccola dispensa già stipata di ogni sorta di aggeggio, stoviglia, farina, posata, carta, macchina fotografica, etc… (uhm, ci sono finiti tutti gli strumenti di lavoro, e c’è pure chi chiede asilo per i propri, vero Miss Cia?:-)).
Ecco, prima o poi vi faccio fare un giro, che ne sono orgogliosa proprio come fosse il mio ultimo “scarrafone”!
Tornando alla ricetta. Mi sono comportata proprio come fosse un risotto. Ho preparato il brodo, vegetale, ho rimestato la pasta come fossero chicchi di risaia. E ho utilizzato gli ultimi fagioli borlotti freschi di stagione, giusto per non farci mancare la sgranatura che ci piace tanto. 
 
Il gusto è molto vicino a quello della panissa originale, ovvio con tutte le debite differenze per via della sostituzione di riso con pasta. In questo caso mezze penne rigate della linea Fiorfiore Coop, che hanno tenuto molto tempo in cottura.
 
Ingredienti (per 4)
300 g di fagioli borlotti
1 carota
1 gambo di sedano
40 g di lardo a pezzetti
1 cipollotto
200 g di salsiccia
240 g di mezze penne rigate Fiorfiore Coop
olio extravergine d’oliva
rosmarino

brodo vegetale
qualche cucchiaio di barbera
parmigiano Reggiano

Affettate finemente la carota, il sedano e il cipollotto lavati. Fate rosolare il trito con un cucchiaio di olio extravergine e il lardo a pezzetti.
Mescolate e unite i fagioli sgranati (se usate quelli secchi, dovete lasciarli a bagno per 12 ore circa in acqua prima di utilizzarli).

Rabboccate con abbondante brodo, aggiustate di sale e lasciate cuocere a fuoco dolce per 40 minuti circa o comunque fino a quando i fagioli sono morbidi. Fate attenzione a tenere i fagioli abbastanza liquidi.

Fate rosolare in un’altra pentola qualche fettina di cipollotto con un cucchiaio di olio e la salsiccia a pezzi privata del budello.
Unite anche la pasta, mescolate e sfumate con un goccio di vino (potete anche eliminarlo). Aggiungete a poco a poco i fagioli, bagnando con ulteriore brodo se necessario. Portate a cottura. Spegnete, mantecate con del parmigiano e profumate con del rosmarino fresco prima di servire.