Il primo pensiero stamattina è stato "mizzega che sonno che ho". Stanchezza da settimana full e "grazie alla provvidenza che oggi è venerdì". Il secondo "Non posso arrivare come al solito in ritardo, sono una mamma dopotutto". Il terzo "prego che ci sia un caffè doppio, perché organizzare un breakfast per le mamme senza caffè, bè è come sparare sulla croce rossa".  Le prime parole della pupa"Mamma, c’è la festa, di tutte e due". E di questa cosa deve essere stata molto convinta visto che se l’è spassata nemmeno fosse il suo "happy birthday". Non c’era la torta di rose ma la mia prima festa della mamma in società è stata illuminante.

Al nido della pupa stamattina hanno festeggiato le mamme, alcune di più altre un po’ meno, dipende un po’ dal formato che a ognuna è capitato. La pupa? Graziosa, veramente graziosa (ci tenevano a ripetermi), ma "formato da fatica continua": ergo la maggior parte credo ne abbia avuto grossa consolazione in riferimento alla propria di situazione. Ed io? Bè, sarà l’aliciotta in movimento perenne, sarà l’ora da breakfast, ho augurato in bocca al lupo ad una mamma in attesa di doppio formato. Dalla faccia credo sarebbero bastati i complimenti:-).

Naturale che in loco la sottoscritta abbia giusto trangugiato il caffè.

 

Fortuna vuole che ieri il Cucchiaino si sia dato ai suoi cucinamenti. Il più felice? La torta delle rose. Ho deciso di cucinarla dopo averne parlato qui. Ho pensato che sì, poteva proprio funzionare per la festa della mamma.

E me ne sono convinta oggi dopo il breakfast. Tornata a casetta prima di mettermi al lavoro, mi sono seduta e ne ho mangiata una fetta, giusto passata qualche minuto nel forno (perché calda è tutta un’altra cosa). 

Ne ho fatta una versione grande, una piccola (è una mia fissa quella del monoporzione o quasi) e una versione Alice (nel senso che la pupa munita di un pezzo ha dato una forma sbattacchiata tutta sua).

Tra l’altro mi ha dato l’occasione di far fare un giretto alla mia pasta madre, e sì perché la sottoscritta ne è entrata in possesso da qualche settimana e ormai ne è un’affezionata "utilizzatrice".  Don’t worry però che potete agevolmente farla con lievito di birra (e questa è la ricetta che segue sotto) così da evitare di dover cominciare il giorno prima.

Il formato? Dai 12 mesi in poi, io ho usato marmellata di arance e sambuco, ma potete sostituire con la marmellata che preferite, piuttosto che mele tagliate a pezzetti e cannella.

Il consiglio. Fatela: piacerà ai bimbi il gioco del fiore. L’abbozzo pre lievitazione finale e cottura si trasformerà in maniera sorprendente. E i pupi amano essere sorpresi (e pure qualche altro, io compresa).
Fatela: piacerà a voi, breakfast o non breakfast, festa o non festa perché è un vero comfort food.

Ingredienti

300 gr di farina manitoba
100 gr di farina bianca
1 uovo e 1 tuorlo
1 bicchiere di latte
13 gr di lievito di birra
50 gr di burro
40 gr di zucchero
scorza di limone bio
marmellata di arance

 

Procedimento

Sciogliete il lievito con un cucchiaino di zucchero e due cucchiai di latte tiepido. Unite a un mix delle due farine di circa 80-100 gr. Formate un panetto e mettete a riposare per un’oretta. Riprendetelo e unite il resto della farina, del latte tiepido, le due uova, lo zucchero e la scorza di limone. Impastate il tutto e mettete di nuovo a riposare in luogo caldo (ad esempio forno a 30°) per un paio d’ore coperta da un panno umido. Riprendete l’impasto, stendetelo cercando di ottenere una sfoglia rettangolare che spalmerete con un velo di marmellata.
Arrotolate e tagliate delle fette che sistemate in una tortiera, a distanza di un paio di centimetri, formando un fiore. Lasciate di nuovo lievitare in luogo caldo per un’altra mezz’ora. Spennellate le fette con del tuorlo sbattuto (o latte) e scorza di limone grattuggiata. Passate in forno a 180° per 40 minuti.
Mangiate calda!