Bello era bello. Immaginate (e poi bè lo vedete in foto) un cespo di foglie simili a spinaci che ricordano una rosetta. Quando l’ho visto la prima volta ho pensato: lo voglio. Sono passate settimane, perché non sono più riuscita a ripassare dal gruppo di agricoltori locali dai quali avevo fatto acquisti ad ottobre. Finalmente venerdì il tatsoi è arrivato. Splendido (e strapieno di terra). E subito dopo ho pensato: e mo’ che ci faccio?

Prima cosa ho cercato di capire come si catalogasse, non so voi ma io non avevo la minima idea di che diavolo fosse il tatsoi fino all’altro ieri. Mi avevano detto, gli agricoltori, che era una sorta di spinacio, senza però nitrati e acido ossalico che possono dare fastidio ai più piccoli. In realtà spulciando in rete è molto più vicino per parentela al bok choi. E bè a questo punto le idee saranno chiarissime:-). Diciamo che è quasi spiccicato allo spinacio ma l’odore e il sapore ti dicono immediatamente che è della famiglia delle rape.

 

Capito tutto ciò ho guardato le cinque o sei rosette della cesta e ho cominciato a pulire e lavare. Ecco erano le foglie più terrose che io abbia mai avuto fra le mani e il lavaggio ha preso una mezz’ora e più.

Ed è stato mentre lavavo e lavavo e lavavo che ho avuto la prima idea. Ho lasciato da parte una rosetta da fotografare e ho pensato al mio pranzo. 

Passo indietro. Era venerdì, mezzo sole dopo giorni di pioggia, ero inaspettatamente a casa (saltato appuntamento lavoro del venerdì:-)), da sola, lavavo i tatsoi ascoltando questo qui.  E ho scelto qualcosa che volevo mangiare io senza tanto pensare a cena, pupa e pupo. 

Sono nate le gallette. E ho deciso che non posso cucinare e fotografare da sola (I miss Miss Cia) perché finisco per mangiare troppo:-).

Le gallette di tatsoi: ho assaggiato prima, durante e dopo.  Per me le ho rosolate in padella (bè direi fritte:-)), poi con il resto dell’impasto ne ho interpretato una versione più leggera in forno per la sera (ecco questa è quella per i pupi, almeno sotto i due, tre anni). 

Chiaramente una volta scoperto un soggetto ho deciso di applicarmi alla causa, giusto per dirvi che non finisce qui col tatsoi:-).

Le gallette. E ora dove lo trovate voi lo "spinacio asiatico"? Non lo so. Provateci, e se proprio non va sostituite con spinaci o foglie di cavolo a striscioline sottili, sottili. 

Nota a margine. Prendete la base delle gallette, variate con gli ingredienti e avrete un modo diverso per proporre le verdure al pupo.

Ingredienti (per 15 gallette)

 

200 gr di tatsoi freschi
1-2 patate (circa 300 gr)

1 uovo
2-3 cucchiai di farina
2 cucchiai di yogurt
scorza di limone
1/2 cucchiaino di lievito
(eventuale sale,  yogurt o salsa di soia per accompagnare, salsa di soia dai 24 mesi)
 

Procedimento

Pelate le patate e grattuggiatele a julienne (basta usare una grattuggia a fori grossi), tagliate le foglie di tatsoi a strisce sottili. In una ciotola sbattete l’uovo, aggiungete le verdure e la farina setacciata con il lievito. Unite lo yogurt quanto basta per avere una pastella abbastanza densa. Profumate con il limone e lasciate riposare per una mezz’ora.

In forno: prendete della carta da forno e con un cucchiaio di impasto formate delle polpette piatte. Passate a 175° per venti, trenta minuti.

In padella antiaderente: ungete con olio, fate scaldare e formate delle specie di piccole frittatine con un cucchiaio di impasto per volta, girate da una parte e dall’altra e servite.