halloween apertura

Non è alla zucca. No, no, no. Troppo facile, anche se io lo adoro. L’idea è arrivata veloce, come mi capita ormai nell’ultimo periodo, mentre osservavo di sfuggita la cassetta di cachi che ormai ogni settimana staziona sul tavolo del nostro terrazzo (mica, sempre la stessa che qui mangiano cachi come non ci fosse un domani). Amo i risotti. E credo di averli sperimentati in ogni foggia (che potesse piacere qui a casa, ovvio). Quindi, a base di frutta, spesso. Fragole, pesche, mirtilli, uva, mele, pere, arancia, melone, melagrana, kiwi… il cachi mai. Allora cachi fu. In versione Halloween, tanto che ci siamo.

La zucca ci sarà. L’abbiamo comprata Lea ed io al supermercato da una settimana. Il suo grido tra le corsie: “Mamma, bellaaaa”. Perché per Miss Lea ciò che è bello o balla o si mangia:-). E’ un’esteta, a due anni e un pezzo.

E da una settimana Alice mi chiede: “Quando tagliamo?”. Della serie diamo occhi, naso e bocca alla fantatsica zucca decorativa che sta al centro del tavolo del terrazzo (ecco, questo tavolo sta diventando, fuoristagione, un comodo accessorio appoggia “frutta e verdura”).

Lo so, siete stati tutti superbravissimi e la zucca l’avete già bella che intagliata. Noi no. Terribilmente in ritardo, in superitardo (mantra della mia esistenza ultimamente:-)) ma contiamo di “obbligare” il chirurgo di casa a incidere e tagliare questa sera. Speriamo:-)

 

Intanto, provate questo risotto. Non pretendete di ottenere un giallo aranciato intenso (che il caco non è la zucca), accontentavi di un giallo aranciato tenue e leggere, da rinforzare con polpa fresca al momento di servire. Il sapore invece è dolciastro al punto giusto, bilanciato dal formaggio, proprio come ogni risotto a base di frutta comanda di essere.

La divagazione a ragnatela e faccetta a base di formaggio e liquirizia è in Halloweene style (però devo ammettere che la nota di liquirizia col caco si sposa proprio bene!).

Piesse: a casa nostra ho proposto in versione leggera, con riso baby, la ricetta anche al Piccolo Lui.

Ingredienti (per 4)

240 g di riso carnaroli

1/2 scologno

2 cachi

brodo vegetale leggero (io a base di carote e patate)

olio evo

burro

timo

70-80 g circa di robiola fresca

sale

 

Per la riduzione alla liquirizia
1 cucchiaino di polvere di liquirizia

1 cucchiaio scarso di acqua

 

Procedimento

Affettate finemente lo scalogno, lasciatelo stufare con un cucchiaio di olio e un pezzetto di burro. Dopo qualche minuto unite il riso (potete anche eliminare lo scalagno, se il sapore per voi è troppo forte), mescolate a fuoco medio per qualche minuto. Ricavate dai cachi la polpa e frullatela.

Aggiungete al riso un paio di cucchiai di cachi, girate e sfumate con il brodo.

Portate a cottura, verso la metà aggiungete di nuovo un paio di cucchiai di polpa di cachi. Aggiustate di sale.

Nel frattempo stemperate la polvere di liquirizia in un cucchiaio di acqua, mettete sul fuoco e mescolate fino a ottenere una riduzione abbastanza densa.
Quando il riso è pronto, spegnete, unite altra polpa di cachi (lasciatene un paio di cucchiai ancora da parte), la robiola e qualche fogliolina di timo fresco.

Servite il risotto decorando cuna fogliolina di timo, un cucchiaino di polpa fresca di cachi e disegnando con la riduzione alla liquirizia ragnatele e facce spaventose.