da miralda | 16 Lug 2013 | 12-18 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà

Sanno di bosco, passeggiate in montagna ed estate che sfiora leggera l’autunno. Amo i frutti rossi: lamponi, more, mirtilli e ribes. E fragoline. Tra i frutti sono quelli che più toccano la mia memoria, che evocano posti e ricordi. In inverno mi mancano, anzi, ormai, direi “ci” che qui Alice è una vera appassionata e Lea promette di diventarlo.Mi è capitato di attraversare un vero e proprio periodo “rosso bosco” (vezzo d’artista? anche no:-)) e nel programmare ricette e pezzi (anche per il prossimo libro) continuavo ad infilarli freschi o disidratati qua e là. Non me ne accorgevo, alla ricerca della mia cara memoria estiva, fino a quando Miss Cia mi ha fatto notare che forse era il caso di cambiare nota:-).
Bene, ora è estate e possiamo allegramente ubriacarci del genere senza moderazione.
L’ho fatto ieri con una zuppettina (o come direbbero i puristi un sauté) di frutti rossi, profumati alla menta fresca e accompagnati dal gelato Fiorfiore Coop alla vaniglia Bourbon. Un connubio delizioso, soprattutto per via del fresco dolciastro dei frutti e dei semi di vaniglia del gelato.
La ricetta è di quelle semplici, semplici, quasi banali nel numero degli ingredienti e nelle modalità di preparazione, quindi perfetta per questi giorni che sanno di caldo, sole e aria di quasi vacanza.
Il gelato alla vaniglia Bourbon Fiorfiore è stato un vera scoperta: appena sollevato il coperchio mi è piaciuto veder occhieggiare i puntini di vaniglia come dei vecchi e cari amici. Mi ha richiamato subito i miei gesti, quando afferro la stecca e delicatamente la apro per estrarre i semi ed utilizzarli nelle mie preparazioni. Oppure ne taglio un pezzettino per annegarlo nel latte.
La ricetta.
Ingredienti
500 g di frutti rossi misti (lamponi, ribes, more, mirtilli…)
1 rametto di menta fresca
2 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaio di zucchero bianco
1 fetta di limone
gelato alla vaniglia Bourbon Fiorfiore Coop

Come si fa? Ovvio, in pochi minuti:-). Lavate delicatamente i frutti rossi e la menta, prendete una casseruola, versateci lo zucchero e le foglie di menta.
Mettete sul fuoco e scaldate per un minuto, unite la fetta di limone spremuto e i frutti rossi (tenete da parte qualche rametto di ribes). Fate saltare per cinque minuti cinque, quindi spegnete il fuoco.
Filtrate il liquido di cottura dei frutti rossi con un colino e mettete da parte.
Prendete delle coppe, riempite il fondo con i frutti rossi tiepidi, aggiungete delle scaglie grosse di gelato alla vaniglia, decorate infine con delle gocce del liquido di cottura dei frutti, un rametto di ribes e un paio di foglioline di menta.
da miralda | 12 Lug 2013 | 18-24 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà

Una ragione che giustifichi perché ieri ho acceso il forno a fine giornata c’è. O almeno così me la sono raccontata mentre infornavo una dozzina di muffin profumati di vaniglia e colorati di blu violaceo al mirtillo. Il temporale. Ecco sì, il temporale ha rinfrescato tutto e cosa poteva esserci di meglio di un dolcetto chiudi pasto che assomigliasse a un vulcano ripieno di fresca “lava” al cioccolato?
Ovvio, per il gelato ho testato un altro dei gusti Fior Fiore di Coop, prodotto da G7, rigorosamente al cioccolato extrafondente (sapete no che da noi regna esclusivamente la tavoletta con percentuali di cacao che si aggirano dal 50% di cacao in su:-)).
Sarà per questo che qualcuno ha cercato, appena aperta la confezione, di rubare i riccioli di cioccolato extra scuro aggiunti in superficie?
Questo qui è un luglio anomalo, che sa di vacanza senza esserlo. Faccio fatica a mettere in fila gli impegni di lavoro, forse perché da quando ho chiuso con il giro di bozze del prossimo libro mi sono calata nei panni di chi vorrebbe fare poco o nulla. Sì, ti concentri per mesi, foto, testi, foto, e poi vorresti goderti pigre giornate che non conoscono la fretta e vedono una cucina che si fa quasi da sola. D’estate, dopotutto, viene pure facile. Ammetto che dedicarsi in parte a queste ricette con tanto gelato sa quasi di ricreazione (se non fosse per la difficoltà di dover combattere il rapido sciogliersi di creme Fior Fiore agli oltre 30° durante gli scatti fotografici, vero Miss Cia?).
Il muffin. Mi piace perché inserisci gli ingredienti quasi a occhio, mescoli a mano (la regola prevederebbe dodici giri finali non uno di più) e puoi darti a infinite interpretazioni.
Come in questo caso, dove utilizzando della carta da forno arrotolata a cono ho creato un piccolo cratere dove far scivolare il gelato al cioccolato.
Per dodici muffin.
Ingredienti
150 g di farina
50 g di fecola
3 uova
120 g di zucchero grezzo
150 g di yogurt naturale
90 ml di olio di semi di mais
mezza stecca di vaniglia
100 g di mirtilli
1 confezione di gelato al cioccolato extrafondente Fior Fiore Coop
1 bustina di lievito per dolci
Sbattete le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto cremoso. Aggiungete a filo l’olio e lo yogurt, amalgamando per bene. Unite i semi di vaniglia, quindi la farina e la fecola setacciate con il lievito. Girate a cucchiaio e versate anche i mirtilli.
Riempite con l’impasto degli stampini fino ai tre quarti di altezza, ricavate dei quadrati di circa 7 centimetri per lato da un foglio di carta da forno e arrotolateli a cono. Infilate in ogni muffin un conetto al centro. Via in forno preriscaldato a 185° per 25 minuti.
Sfornate i muffin e lasciateli raffreddare per qualche minuto. Estraete il cono di carta: al centro avrete il vostro piccolo cratere. Versate all’interno la lava di cioccolato e servite!
da miralda | 10 Lug 2013 | 18-24 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, L'ora della merenda, La colazione
Gelato, gelato e ancora gelato. Per le prossime cinque settimane il Cucchiaino ha accettato l’invito di Coop ed entrerà in cucina per preparare ricette dolci (ma anche no) alla scoperta dei setti gusti della linea Fiorfiore.
E’ un’opportunità che la sottoscritta ha colto con piacere per svariati motivi. Il primo dipende dal fatto che il marchio Coop mi è sempre piaciuto per il tipo di comunicazione, il suo approccio ai piccoli produttori e per l’attenzione all’infanzia che ha sempre manifestato. Da qui la decisione di ospitare le prime dieci ricette di questa collaborazione per la prima volta sul Cucchiaino (e come sapete tengo a essere piuttosto gelosa del mio spazio personale).
Partita in questa nuova avventura, ho scoperto la linea Fior Fiore, nata e sviluppata per valorizzare produttori che lavorano materie prime di qualità ancora con metodi artigianali. Una filosofia che valorizza il territorio, il recupero delle nostre tradizioni e delle storie e passioni delle persone che si dedicano alla produzione di quello che portiamo sulle nostre tavole.
Un esempio è quello del gelato prodotto da G7, un’azienda a conduzione familiare bolognese (il nome G7 è stato scelto dal nonno per via dei suoi sette figli tutti dal nome con iniziale G) che utilizza materie prime eccellenti (dal latte alla panna alle uova fresche, dalla vaniglia Bourbon al Pistacchio di Sicilia) e processi di lavorazione finale manuali (ecco le nocciole, ad esempio del gusto suddetto, sono inserite manualmente, proprio come si farebbe nella mia gelateria del cuore:-)).
Per la prima ricetta ho deciso di mettere insieme il gusto della crema alla catalana con delle pesche bianche acquistate ieri da un agricoltore locale nelle campagne venete, dopo una settimana di totale relax e vacanza.

Sono tornata col mio carico di frutta che al momento occupa l’intero frigorifero, ma è stato impossibile resistere, considerato che devo ancora comprendere perché faccia tanta fatica a trovare qui da noi albicocche e pesche e meloni così dolci e buoni. Naturale che con oltre cinque chili di pesche di svariate tipologie decidessi di declinarne una parte in una vera e propria ricetta che non fosse la semplice degustazione “lava e mordi”:-). Dopo la versione risottata (ma quanto è buono il risotto alle pesche bianche), ecco la pesca alla catalana.

Personalmente adoro le pesche bianche che siano noci, tradizionali o tabacchiere, una passione che ha contagiato sia Alice sia la leoncina di casa (un anno e un pezzettino), che afferra il formato piccolo “saturnino o schiacciato”, tira un morso e consegna il nocciolo prima di continuare a sbrodolare.
La versione ingabbiata, con spolverata di zucchero di canna, appena tiepida diventa una meraviglia col gelato. Io ho deciso di abbinarci la crema catalana, per via di quella nota alla cannella che mi ricorda quei dolci dal sapore invernale, molto “comfortosi”, da mangiare col cucchiaino.
Ecco la ricetta. Per 4, di taglia golosa.
Ingredienti
4 pesche bianche
1 manciata di amaretti
1 rotolo di pasta sfoglia
zucchero di canna
1 confezione di gelato Fior Fiore alla crema catalana
Il procedimento? Estremamente semplice.
Lavate e tagliate le pesche a metà, eliminando il nocciolo interno. Tagliate il rotolo di pasta sfoglia con un losangatore se a disposizione (altrimenti aiutatevi con un coltello facendo tanti tagli verticali).
Rivestite la parte esterna della pesca con la pasta sfoglia, spennellate con del latte e appoggiatela su carta da forno. Riempite l’incavo interno con poco amaretto sbriciolato e spolverate con lo zucchero di canna. Procedete con il resto delle pesche in questo modo.
Cuocete in forno preriscaldato a 185° per 20 minuti circa.
Lasciate raffreddare le pesche per una trentina di minuti circa, quindi servitele riempiendo l’interno con il gelato alla crema catalana.
da miralda | 19 Giu 2013 | 18-24 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà

Era da tempo che il blog non rimaneva abbandonato tanto a lungo… in questo mese è stato un sussegursi di cambiamenti, che ancora non sono finiti. Rifatte le valigie siamo rientrati da Barcellona, e mi sono catapultata nelle ultime ricette da fotografare per il prossimo libro. Nel frattempo ho terminato i testi (introduzione compresa, che è sempre la più complicata:-)), ripreso in mano gli altri lavori, scelto le tre ricette esterne da far entrare nell’ultimo capitolo e versate qualche lacrima alla festa di fine anno di Alice (ehe, evento importante perché a settembre comincia la scuola…). E poi il blog ha compiuto quattro anni. Il tempo vola…
Il periodo intenso pare non essere terminato (considerato che abbiamo un trasloco di casa fra un mese per il quale sto già pregando di sopravvivere), però devo ammettere che mi sto godendo almeno la fase di impaginazione del libro: è meraviglioso come i materiale, testi, ricette, foto e disegni assumano l’anima che tu avevi nella testa. E per me di solito irrequieta, presa da mille idee diverse, è un periodo di calma (qualcuno direbbe apparatente).
Comunque veniamo alle cose importanti. Ora lo so. In Italia abbiamo tanti chef di alto livello, ma a casa sono pochi gli uomini che cucinano. O almeno questo ho pensato considerata la scarsa raccolta di ricette esterne.
Rispetto al Cucchiaino c’è una novità perché due ricette sono di papà che si improvvisano cuochi, una invece è di un papà che cucina per lavoro visto che è uno chef (per di più stellato:-)).
Saranno con noi quindi nel capitolo "Lo faccio con papà", Peter e Luca, e Marco con i suoi 4 bambini. Invece la terza ricetta è dello chef Giancarlo Morelli del ristorante Pomiroeu che ha cucinato per noi con il figlio Guglielmo.
Ecco del libro ci sarà tempo di raccontare prima dell’uscita autunnale, meglio tornare in cucina che qui pare non lo si faccia per nulla ormai:-)
La ricetta è di quelle da "non ho tempo, sono di corsa e delego il più al forno". Mini polpettoni. La cosa strana è che la sottoscritta era la prima volta che si cimentava nel genere, qui a casa conosciamo variazione di polpette di ogni tipo, di polpettoni no.
Ho voluto stare sulla tradizione, scengliendo un impasto a base di carne, ma introfulando all’interno una sorpresa che ha fatto giocare a nascondino l’Aliciotta . Una volta scovata la sorpresa veniva assaggiata o passata alla piccolina di casa.

Ho utilizzato un macinato di manzo e vitello, con l’aggiunta di patate lessate e schiacciate, erbe fresche, scorza di limone, parmigiano e uova.
E poi verdure a sorpresa all’interno: carote, zucchine, fave e pomodorini. Che potete variare a vostro piacimento.
La ricetta.
Ingredienti (per 4)
500 g di macinato di manzo e vitello
2 patate lessate e schiacciate
2 carote
una manciata di pomodorini
1 zucchina baby
una manciata di fave sbollentate
timo limonato, basilico e maggiorana (o altro a vostro piacere)
2 uova
2 cucchiai di Parmigiano Reggiano
1 cucchiaino di scorza di limone
un pizzico di sale

Si fa praticamente da solo:-). Mescolate la carne con le patate schiacciate in una ciotola, aggiungete le uova, amalgamando per bene gli ingredienti. Unite quindi le erbe fresche sminuzzate, la scorza di limone e il parmigiano.
Io ho poi preparato delle versione mini utilizzando i contenitori da plumcake piccole, rivestiti da carta da forno.
Li ho riempiti fino alla metà con l’impasto di carne, ho posizionato nel mezzo una carotina o una piccola zucchina, in altri ho intervallato carote e zucchine coi pomodorini e le fave.
Ho finito di riempire i contenitori con altra carne, ho spolverato con una manciata di pangrattato, e bagnato con un filo di olio d’oliva.
Infine via in forno per circa 30-40 minuti a 185° (forno statico).
da miralda | 17 Mag 2013 | 18-24 mesi, Estate
Le settimane stanno volando in una primavera barcellonese che a dire il vero fatica ad arrivare anche qui. Del tipo che al mare siamo stati giusto una domenica e ho dovuto persino recuperare un terzo ombrello dal bazar cinese all’angolo.
Il tempo freddino ovviamente ha coinciso con raffreddore e febbre delle pupe, cosa che ci ha relegato in casa due giorni, mentre la sottoscritta pregava in silenzio Saint Jordi (alias patrono ufficiale di ogni catalano che si rispetti) di porre fine alla reclusione. I risultati? Sono assolutamente non in pari coi testi del prossimo libro (a proposito aspetto le vostre ricette!!), ma recuperò nel weekend (giurin giuretta) perché la tabella di marcia prevede di chiuderli prima del rientro.
Ho aperto la cucina con Alice e ci siamo divertite a fotografare insieme, cosa che mi mancava tantissimo nell’ultimo anno.
Ne è nata una ricetta supersemplice (avevamo a disposizione quell’oretta di sonno di Lea) utilizzando i pomodori e le fragole che avevo preso il giorno prima al mercato di La Llibertat durante il solito giretto mattutino con la pupetta.
Ecco una cosa che mi ha veramente stupito è di quanto le fragole siano buone qui, mentre in Italia ho sempre snobbato i grossi fragoloni di origine spagnola.
C’è da dire che qui hanno dimensioni molto più piccole (quelle che alla fine dovrebbe avere una fragola di stagione, senza troppe manipolazioni) e un color rosso brillante. E ultimo, ma non meno importante, si mantengono per giorni in frigo senza ammuffire appena vedono l’uscio di casa.
In queste settimane ne siamo diventati consumatori accaniti, tanto che le fragole sono finite persino nel gazpacho.
La ricetta si fa da sola: frullate una ventina di pomodorini maturi con cinque o sei fragole belle dolci, un cucchiaio di olio ma anche due, un pizzico di sale e una manciata generosa di basilico.
Quindi servite con cubetti di pane croccante e un filo di olio a crudo.

Sarà per il bicchiere (qui non avevo niente di meglio a disposizione) sarà per via del tavolo ma questo gazpacho ha il sapore delle cose di una volta.
Un po’ come il parco giochi dove siamo stati sabato scorso con le bambine.
E ineffetti è il Tibidado è il parco giochi più antico d’Europa.

Dalla montagna del Tibidado (circa 500 metri di altezza) si gode il panorama più ampio e spettacolare su tutta la città, alle spalle la chiesa del Sacro Cuore e tutt’intorno giostre di ogni sorta: montagne russe, trenini, un grosso pendolo che ti porta in alto in alto, un piccolo aereo rosso un po’ retrò (di cui personalemnte mi sono innamorata, lol!).

Vedete il carosello qui sopra? C’è stata una scena esilerante quando Alice, rendendosi conto che stava per finire il giro, è corsa sotto e ha cercato di salire su un secondo cavallo:-)
In realtà, tenete conto che i bambini sotto i 120 cm pagano un biglietto di poco più di 7 euro e hanno diritto a giri illimitati…

L’aereo rosso…

Il pendolo…

E gli sposi felici:-)

piesse: e infine ecco chi fotografa per il Cucchiaino:-)

da miralda | 29 Mar 2013 | 9-12 mesi, Estate, Il Cucchiaino di Mamma e Papà

Impastare è un gesto antico: elementi semplici che con il passare delle ore prendono vita e assumono forme infinite. Come quella delle bambole con le uova per Pasqua. Si tratta di una tradizione che mi ha sempre affascinato e che attraversa regioni e cucine diverse. Un tempo si modellevano queste bambole nell’attesa della domenica di rinascita. I bambini avevano poco o nulla e queste pupe di pane, molto spesso dolci, erano un regalo speciale.
Ho preparato l’impasto la sera con la pasta madre: desideravo una lievitazione lunga, che sapesse di attesa e coccole. E ieri abbiamo impastato creando le nostre bambole. Tre: ognuna con il suo uovo, uno più grande, gli altri due più piccoli.
Siamo noi: e già la sensazione di dirlo mi ha emozionato. Ci sono io, con il mio carico di anni e attese, e ci sono loro, le mie piccole donnine con mani cuoriose e piedi alati.

Mi è parso il modo migliore per augurarci e augurarvi Buona Pasqua.
Dopotutto la Pasqua è un po’ come la primavera, o almeno questa è ciò che credo. Un’occasione di rinnovamento, "un passare oltre" l’inverno e l’oscurità verso nuova vita. E ogni volta possiamo ributtare la "palla" in alto e ricominciare da capo. O quasi.

Ho scelto, invece della versione dolce, un pane salato da utilizzare per la tavola di Pasqua (se sopravvive!)
Ingredienti
250 g di farina manitoba
200 g di farina 00
100 g di farina integrale
100 g di ricotta di pecora
2 cucchiai di olio d’oliva
1 cucchiaio di parmigiano
sale
zucchero
lievito di birra secco o fresco (o pasta madre)
uova (bianche o di quaglia o tradizionali)
semi di papavero e sesamo
(curcuma)

Procedimento
Se utilizzate il lievito di birra (fresco o secco), sciogliete quest’ultimo in mezzo bicchiere di acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero o miele. Setacciate le tre farine e mescolatele insieme all’olio e al lievito. Sciogliete in un biccheire di acqua tiepida un cucchiaio scarso di sale e aggiungete all’impasto. Unite la ricotta e il parmigiano e impastate. Se l’impasto risultasse troppo secco unite altra acqua.
Lavorate per dieci minuti circa fino a ottenere una palla compatta ed elastica.
Posizionatela in una ciotola leggermente unta di olio, coprite con della pellicola unta di olio e mettete a lievitare in luogo caldo (circa 30°) per un paio di ore.
L’impasto dovrà triplicare di volume.
Riprendetelo e ricavate delle porzioni per modellare le bambole. Appiattite una palla a triangolo, una pallina per la testa, delle noci di impasto per i piedi, delle piccole strisce per i capelli.
Ricavate dei sottili salsiciotti per le braccia. Spennellate le bambole con olio e latte, appoggiate sulla pancia l’uovo e fermatelo con le braccia. Decorate la veste con semi vari (ed eventuale curcuma).
Lasciate lievitare per un’altra ora, quindi preriscaldate il forno a 190°. Cuocete il pane per 30 minuti circa.