da miralda | 23 Dic 2015 | 18-24 mesi, Winterzauber
Ho dieci minuti dieci. Le pupe giocano, il pupo dorme. Il sole sta già tramontando sulla linea dell’orizzonte di fronte alla finestra della cucina: le giornate sono quelle più corte dell’anno. Domani sarà la Vigilia, uno dei giorni dell’anno che amo di più. E’ il piacere dell’attesa, l’aria frizzante dell’inverno, e quel senso di magia che avvolge tutta la casa e i suoi abitanti. La sera, come da tradizione da quando siamo in due, abbiamo la nostra cena: intima, raccolta. Credo sia il momento di tutte le feste che preferisco: chiamatemi matta, ma il giorno di Natale per me ha già il sapore della domenica sera. Coi bambini ho iniziato ad attenderne la mattina con il loro risveglio e le grida di gioia per i doni lasciati da Santa Klaus. Ecco, sì, questo mi piace. Però la Vigilia mi continua a conquistare anno dopo anno, Natale dopo Natale. Trovo che assomigli tanto a quello che dà ogni giorno senso alla nostra vita.
Queste tortine sono nate pensando a un antipasto salato per la tavola di natale che potesse avere l’aspetto delizioso di un dolce, coperto da una farinatura bianca che assomigliasse alla neve.
La base è semplice, quasi rustica con tante verdure mescolate (che potete variare a seconda dei vostri gusti e della disponibilità della dispensa) a pezzetti sottili di tacchino.
La pasta che avvolge il ripieno è una brisé, veramente facile da preparare in casa: farina, acqua ghiacciata e burro.
Le tortine così piccole si possono utilizzare come graziosi segnaposto da sbocconcellare.
Buona Vigilia (e buon Natale)!
Ingredienti (per 6 tortine)
150 g di farina 00
50 g di farina integrale
50 g di farina di riso
90 ml di acqua ghiacciata
sale
120 g di burro
400 g di filetto di tacchino
1 cipollotto
1 spicchio di aglio
200 g di zucca a dadini
1 patata
1 carota
2 topinanbur
timo (o coriandolo per un sapore più esotico)
sale
olio extravergine d’oliva
farina di cocco
Come si fa
Preparate la pasta. Mescolate le farine con il burro a pezzetti e l’acqua ghiacciata, aggiungete un cucchiaino di sale. Lavorate la pasta fino a formare una palla, avvolgetela nella pellicola e lasciate riposare per un’oretta in frigo.
Il ripieno. Fate appassire il cipollotto affettato sottilmente con lo spicchio di aglio e un paio di cucchiai di olio. Unite il tacchino a pezzetti leggermente infarinati e mescolate.
Aggiungete quindi le verdure: la zucca, la patata e i topinanbur a dadini, le carote a tocchetti piccoli. Bagnate con del brodo vegetale (o semplice acqua) e cuocete fino a quando le verdure cominceranno a risultare morbide. Aggiustate di sale, profumate con le foglioline di timo ( o coriandolo).
Riprendete la pasta, stendetela e rivestite dei piccoli stampi da tartellette, lasciando i bordi alti, bucherellate il fondo con una forchettina.
Riempite le tortine con il ripieno, quindi ritagliate un disco del diametro delle piccole tortiere, ritagliate l’interno con una formina che vi piace (alberello, stella etc…) e ricoprite le tortine.
Spennelate con del latte (io di soia) e cuocete in forno a 180° per circa 25 minuti.
Sfornate le tortine e spolveratele con la farina di cocco fine. Servite calde.
da miralda | 08 Gen 2015 | Winterzauber
E’ ormai diventata una tradizione. Il primo giorno dell’anno sul lago. Ogni volta benedetto da una luce abbagliante da togliere il fiato e farti sentire leggero, quasi perfettamente felice. Il nostro anno è cominciato così, come l’anno scorso poco prima che arrivasse Edo, e quello prima ancora.
“Pieds dans l’eau” sul lago di Como, così vicino ma lontano dal rumore delle nostre giornate. E abbiamo celebrato insieme il tempo passato e quello a venire, da condividere.
Appena abbandonata la macchina, c’eravamo noi e pochi altri, per lo più coppiette in là con gli anni. Superata la via di paese stretta e oscura si apriva il lago, intenso perso nel cielo terso come se fosse una giornata di primavera in inverno.
Avrei potuto passare ore lì, seduta a ascoltare tutta quella vita. E celebrare il nuovo anno.
Un anno che per me comincerà veramente fra qualche giorno, quando col piccolo Lui festeggeremo il compleanno (il suo uno tris e il mio, beh, dimentichiamo quanto…).
Mi piacciono le tradizioni, quelle che consolidano i ricordi e si assomigliano quasi a confondersi. Sono un po’ come i profumi di quei piatti che ci fanno stare bene perché ci rammentano di quando eravamo bambini o di qualcuno che amiamo.
Prendete il ragù. E’ il classico delle feste, di una volta. Una preparazione lenta che va all’incontrario rispetto alla velocità di oggi.
Ho ripreso quella lentezza e l’ho rivoluzionata qualche giorno fa. Nei colori e negli ingredienti. Tanto arancione e solo verdure. Magnifico perché ho pensato che avrei potuto mangiarne oggi anche domani.
L’ho utilizzato per le lasagne e poi per condire i pici che mi aveva portato tempo fa un’amica dalla Toscana. E i maccheroncini, mini mini, di Edo.
Io ho optato per la versione veggie, le bambine ci hanno aggiunto del parmigiano.
Per la base ho utilizzato dei pomodorini gialli in conserva che ho intensificato con tanti cubetti di zucca. Ci ho aggiunto castagne, lenticchie rosse e noci frantumate, oltre a chiodo di garofano (che per me non c’è nulla di più che mi rimandi al ragù di questa spezia), un pizzico di cannella, qualche seme di finocchio, alloro e rosmarino.
Ingredienti (per 4)
250 g di pici (o spaghetti a chitarra)
800 g di pomodorini gialli in conserva
300 g di zucca a dadini
una ventina di castagne bollite
150 g di lenticchie rosse (decorticate)
qualche noce frantumata finemente
1 cipollotto
1 spicchio di aglio
olio extravergine d’oliva
sale
2 foglie di alloro
semi di finocchio
1 chiodo di garofano
1 pizzico di cannella
1 rametto di rosmarino
brodo vegetale
Procedimento
Affetta a fettine sottili il cipollotto e fallo stufare in una padella con lo spicchio di aglio, le foglie di alloro e il chiodo di garofano. Aggiungi la zucca pulita e tagliata a cubetti, mescola per qualche minuto (puoi sfumare con del vino bianco secco, ne bastano un paio di cucchiai) e unisci le lenticchie sciacquate.
Mescola nuovamente, versa infine la conserva di pomodoro . Fai cuocere a fuoco lento per un’oretta circa bagnando di tanto in tanto con brodo vegetale se il ragù si asciuga troppo. Verso fine cottura aggiungi le castagne a pezzetti e aggiusta di sale. Ovviamente, per il piccolo di casa non ho usato vino e sale.
Cuoci i pici, falli saltare in padella con il ragù e via in tavola con qualche aghetto di rosmarino fresco (a piacere spovera con parmigiano grattugiato).
Per Edo, ho schiacciato a forchetta il ragù (ma potete anche frullare il tutto) e servito con maccheroncini mignon.
da miralda | 07 Nov 2013 | 18-24 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber
Ci sono un paio di ingredienti che in queste settimane sto utilizzando e utilizzando. Una sorta di tormentone gastronomico. Io credo sia colpa della stanchezza che sta diventando cronica e riduce le mie forze creative:-). Sarà, comunque i risultati non sono malvagi, soprattutto se si gioca a divagare. E io a divagare sono brava. Un pensiero qui, un sì là, e la mente altrove. Definiamola capacità multitasking.
Bene, amo le zuppe, le minestre, le paste risottate quando arrivano i primi freddi. Mi conforta l’idea di avere qualcosa di caldo, colorato e “verdurifero” pronto per la sera. Qualcuno mi chiede come faccio. Preparo in grosse quantità, sfrutto il cestello a vapore e combino gli stessi ingredienti in modi diversi.
Le pipette di oggi sono un esempio. Di avanzo di castagne bollite (e usate tra l’altro per un ragù e un montebianco express), zucca e patate dolci.
Direi che la mania di queste settimane sono le patate dolci (ma quanto sono versatili!) e le castagne. Sulle seconde mi trattiene solo un aspetto. Il tempo che non ho per cimentarmi con la sbucciatura dopo cottura.
Invece con le prime per lo più opto per il cestello a vapore: non sbuccio, sciacquo semplicemente e poi elimino l’esterno facilmente nella fase successiva, dopo una cottura veloce.
Le patate dolci conferiscono a minestre e zuppe quel sapore dolciastro che ci piace. E si può sempre contrastare con della panna acida, speck a cubetti o salmone affumicato a seconda dei casi. Oppure si possono usare per i dolci: fantastiche in una torta morbida con mele, cacao, uvetta e cioccolato fondente. Prima o poi ve ne parlo:-). Perfette per le prime pappe dei pupi proprio per via di quella loro consistenza morbida e dolce.
Bene, sto divagando. La ricetta di oggi.
Ho usato pipette rigate della linea Fiorfiore Coop, cotte a parte (non risottate questa volta!).
Abbinate a una minestrina che ricorda queste giornate di tepore autunnale, foglie croccanti e alberi multicolor.
Ho approfittato del nonno delle pupe di passaggio in Alto Adige, che mi ha portato a casa speck e funghi chiodini.
Il risultato.
Ingredienti (per 4)
120 g di pipe rigate Fiorfiore Coop
2 patate dolci di medie dimensioni
200 g di castagne bollite e pulite
200 g di polpa di zucca
1 cipollotto
150 g di funghi chiodini
150 g di speck in un unica fetta grossa
sale
alloro
olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino di Parmigiano a piacere
Procedimento
Pelate le patate e riducetele a cubetti insieme alla polpa di zucca. Affettate finemente il cipollotto e pulite i funghi, eliminando la parte terrosa finale del gambo e cercando di mantenerli il più possibile interi. Sciacquateli in acqua e metteteli da parte. Fate dorare in una casseruola il cipollotto con un paio di foglie di alloro e un cucchiaio abbondante di olio. Aggiungete le patate e la zucca a cubetti, rabboccate con quattro o cinque mestoli di acqua tiepida (o brodo vegetale), mescolate, aggiustate di sale e cuocete per una ventina di minuti. Unite quindi anche i funghi e le castagne. Se necessario aggiungete ulteriore brodo: deve risultare una consistenza non troppo liquida ma nemmeno troppo asciutta.
Cuocete a parte le pipette. Saltate lo speck affettato a listarelle sottili in padella con un filo di olio. Unite la pasta alla minestra, servite subito decorando la superficie con lo speck.
da miralda | 31 Ott 2013 | 24-36 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Winterzauber
Oggi è Halloween. E anche noi ci stiamo attrezzate coi cappelli da streghetta e una lanterna a forma di zucca per tenere lontani gli spiriti cattivi. Non amo troppo la tradizione della notte più terrificante dell’anno soprattutto per quello che riguarda gli aspetti più “trash”, che per me sono travestimenti vampireschi con tanto di denti aguzzi e sangue in vista, o parlando di cucina, di cimiteri e bare da mangiare. Detto questo adoro le zucche. Di ogni tipo e foggia. Sotto forma di vellutata, zuppa e pure risottate sono il mio comfort food collezione autunno-inverno. Bene, quindi questa sera zucca ci sarà. E una delle ricette da sfornare è rigatoni della linea Fiorfiore Coop al ragù di soia e besciamella alla zucca.
Confesso che era da tempo che volevo testare questo ragù a base di fiocchi di soia. Un po’ ero titubante sul sapore e profumo finali. Mi sono dovuta ricredere. Se fatto con tutti i rigori di un ragù è a prova di “inganno” se così vogliamo dire, o almeno l’Aliciotta ci è cascata e al primo assaggio ha detto “carne”.
Mi chiederete: e perché proporre questa variazione se non si segue un regime veggie o vegetariano? Per sperimentare, variare e personalmente consumare una quantità minore di carne (cosa buona per noi, per l’ambiente e per gli altri). Considerate che la soia ha un alto valore nutrizionale, ossia buon apporto di proteine, ferro e sali minerali.
Ecco, questa è una cosa che pure la sottoscritta necessita di tenere sotto controllo in questo periodo di “pancia”.
Infine il tocco “halloween”. La besciamella si tinge di giallo arancione ed è leggera, leggera e profumata di cannella.
piesse: per chi si fosse perso gli halloween del Cucchiaino qui un veloce refresh:
Streghe, fulmini e scherzetti
Pumpinkpie del Cucchiaino
Il panino che c’è anche sul Cucchiaino libro
I pupi fantasmini
E la ricetta di oggi.
Ingredienti (per 4)
300 g di rigatoni Fiorfiore Coop
1 cipollotto
1 carota
1 gambo di sedano
500 g di passata di pomodoro
70 g di fiocchi di soia
1 chiodo di garofano
1 spicchio di aglio
200 g di polpa di zucca
500 ml di latte parzialmente scremato
1 pizzico di cannella
sale
olio extravergine d’oliva
brodo vegetale
100 g di latteria saporito
1 cucchiaio di maizena (o fecola di patate)
Procedimento
Cuocete la zucca al vapore.
Riscaldate il brodo e cuoceteci per 5-10 minuti i fiocchi di soia, quindi scolateli e teneteli da parte. Affettate finemente il cipollotto e riducete sedano e carota a cubetti piccoli. Fate dorare le verdure con lo spicchio di aglio e la foglia di alloro (che poi eliminerete) in una casseruola dove avete aggiunto un cucchiaio abbondante di olio. Unite anche i fiocchi di soia (potete sfumare con un goccio di vino bianco secco) e il chiodo di garofano, quindi la passata di pomodoro, aggiustate di sale e cuocete a fuoco dolce per un’oretta.
Frullate la zucca con un mestolo di brodo vegetale. In una pentola lavorate con la forchetta la maizena con un cucchiaio di olio, mettete sul fuoco e aggiungete poco latte tiepido. Con la frusta amalgamate la maizena, evitando i grumi e aggiungete a poco a poco il resto del latte. Aggiustate di sale e portate a bollore, lasciando che il composto si addensi. A questo punto unite la zucca frullate e un pizzo di cannella.
Cuocete la pasta lasciandola molto al dente. Disponete in una pirofila da forno uno strato di pasta, uno di besciamella e uno di ragù. Finite con del latteria a scaglie. Passate in forno a 185° per 15 minuti circa.
da miralda | 29 Ott 2012 | 6-9 mesi, Il Cucchiaino di Mamma e Papà, Lil Loves!, Winterzauber
E’ senza dubbio tra le due o tre verdure autunno/inverno che preferisco. Questo significa di conseguenza che la cucino o la uso come ingrediente una volta su tre e che i miei conquilini (Lui, la pupa e la Miss piccola) se la trovano nel piatto con maggior frequenza rispetto a tutta la collezione verdurifera di stagione.
Come mai? Perché ha un colore che riconcilia l’umore, una consistenza e sapore morbidi e confortanti come devono essere i cibi in questo periodo. Ha la capacità di riconciliarmi con il grigio, il freddo e la fatica di fine giornata.
Definitivamente, amo la zucca. E quest’anno, complice lo svezzamento di Lea, ho un repertorio da invidia.
All’inizio sono arrivate le zucche dal Veneto. Verdi di scorza, sapore dolce e colore deciso. E’ una tradizione che non manca mai, grazie al nonno.
Poi la sottoscritta si è messa in mente di rintracciare le zucche hokkaido, colore arancione "Halloween" e vago retrogusto di castagna. Dopo assidua ricerca, del tutto infruttuosa, sono state rintracciate presso un’azienda agricola di zona. Che me le ha procurate:-).
La provvidenza però conosce vie infinite. E la serie si è allungata, merito della cognata a Zurigo che ha sfoderato un repertorio infinito. Foto al super e ordine deciso in un battibaleno. Consegna di pochi giorni fa durante un rientro nel weekend di zii e cuginetti. E’ stato così che ho scoperto la Biomandarin (che ci sta in una mano) e la zucca di Halloween (da mangiare e non solo ornamentale).
Di queste ultime due, in quanto a sapore vi dirò, per il momento ho dato fondo alla scorta di hokkaido (5 acquistate 5 finite, con brodi per Lea a volontà:-)).
La zucca è difatti perfetta per le prime pappe da svezzamento, soprattutto se si comincia da autunno (e la zucca è nel suo splendido splendore), la bocuccia fatica a passare dal latte al cucchiaino (il suo spaore dolce vince i più ostinati) e l’intestino è di quelli pigri.
E dato che la zucca la amo in mille modi (dal risotto alla pasta alla torta al soufflè) ma l’uso che al momento gestisco con più facilità è quello fast di una vellutata la ricetta è di conseguenza. Con una piccola variante da servire al cucchiaio (o cucchiaino). L’interpretazione è corale, nel senso che qui ce n’è per Lea, per Alice e pure per la sottoscritta e Lui.
La base per tutte e tre le vellutate è identica: zucca hokkaido a pezzi cotta la vapore con due patate gialle e una americana, aromatizzando l’acqua con un paio di foglie di alloro.
La pappa di lea: 50 g di zucca, 25 g di patate e un mestolo di brodo (ho usato l’acqua di cottura a vapore). Frullato tutto e mescolato della farina di riso. Ho mantecato con un cucchiaio di olio, un cucchiaino di crescenza fresca e una spolverata di parmigiano Reggiano.
E per noi ed Alice? Ho fatto stufare del cipollotto affettato sottilmente con un cucchiaio di olio, ho aggiunto la zucca e le patate, mescolato e aggiunto il brodo. Ho frullato tutto, aggiustando di sale e aggiungendo qualche cucchiaio di latte (o panna fresca, io ho messa quest’ultima).
Quindi ho preparato le polpette di polenta di mais (a dire il vero con avanzi della sera prima, fatta per il brasato).
Ho mescolato circa 200 g di polenta cotta fredda con due cucchiai di farina, un uovo e 1 tuorlo, un paio di cucchiai di latte, due cucchiai di parmigiano e 100 g di latteria semistagionato (potete sostituire con altro formaggio, consiglio però un pochetto saporito) e della salvia sminuzzata.
Dovete ottenere un composto dal quale poter ottenere delle polpette. Ho passato quelle di Alice in pangrattato e sesamo, le nostre invece in un mix di pangrattato e paprika.
Parte delle polpette sono state cotte la forno altre fritte, giusto per capire cosa funzionava meglio:-) (uhm, personalmente ho preferito quelle fritte:-)).
Ovviamente la ricetta è perfetta per la prossima notte di spiriti e streghette. Buon Halloween:-)