Il Cucchiaino, la nuova edizione

cover cucchiaino 930 blog

La mia vita è cambiata, si è trasformata, negli ultimi anni, a ritmo sorprendente. A tornare indietro per guardare avanti mi sembrerebbe talmente incredibile da non crederci. Impossibile. Io? tre libri, tre figli (ecco soprattutto questo?:-)).

A volte capita che i sogni si avverino e crescano. Il Cucchiaino è stato un vero e proprio sogno. Di quelli che avevo da bambina. Un libro, tutto mio. Da sfogliare, accarezzare e conservare negli anni. E’ stato il mio primo amore (se parliamo di libri, ehhee…). E oggi ha una veste nuova. Un’ediizone rinnovata per camminare ancora e ancora. La presento a Roma, sabato 7 alle 11, alla libreria Koob, con una Merenda d’autunno.

Il Cucchiaino. Che c’è di nuovo?

Il libro è rimasto sostanzialemente fedele alle caratteristiche che lo hanno reso utile e coinvolgente per molti (o almeno questo è quello che mi avete scritto, detto e comunicato:-)).

Abbiamo voluto una copertina nuova che ci ha coinvolto come al solito in un’impresa non semplice. Strano? Ehe, no, se si vuole avere come soggetto un pupo di 9 mesi, poco incline a lasciare intatto il piattino e soprattutto la sua faccia. Il risultato? Tanti piattini e tante magliette da cambiare e ricambiare, le esperessioni buffe della sottoscritta per divertire il soggetto e Miss Cia a fotografare come non ci fosse un domani.

E le ricette?

Ne trovate una manciata di nuove: di sicuro saranno utilissime quelle per preparare in casa l’omogenizzato (di carne, pesce o vegetariano), così semplici e collaudate che, se avete un pupo in fa di svezzamento, non potete farne a meno. E poi? Uhm, un pesto all’avocado (della serie baby guacamole), panini di mele da portarsi al parco col pupo e…

Per il resto Il Cucchiaino si conferma un manuale, colorato e divertente, per vivere lo svezzamento del proprio bambino con gioia e condivisione.

Con tante ricette, suddivise per mesi e stagioni, spiegazioni chiare su ingredienti e strumenti di lavoro, consigli pratici per ricavare dalle pappe piatti gustosi per mamma e papà, un calendario dello svezzamento arricchito dall’introduzione di una pediatra, la dott. Alessandra Zenga, che fa il punto sulle tendenze attuali alla luce delle ultime ricerche scientifiche.

Oggi, infatti, non esistono più schemi rigidi e predefiniti per introdurre gli alimenti. Anche le Linee Guida Internazionali e l’OMS ribadiscono che importante è proporre un alimento alla volta, rispettare la stagionalità e la territorialità, badare alle possibili intolleranze di famiglia e abituare il piccolo a un’alimentazione sana e corretta (niente zucchero, sale e latte prima dei 12 mesi, ridotto apporto di proteine animali, circa 3-4 porzioni alla settimana…).

Cucinare è l’opportunità meravigliosa di fare qualcosa per chi amiamo. Una convinzione che si è radicata ulteriormente con l’arrivo dei miei figli: di Alice, per prima, alla quale questo libro è dedicato, e poi di Lea e Edo. I bambini ti permettono di vedere il mondo in maniera diversa, anche in cucina. C’è la fatica, tanta, ma c’è anche la magia, l’incanto di riscoprire le cose.

Spesso lo svezzamento viene vissuto con ansia, quasi apprensione, il timore più diffuso è che il nostro bambino non mangi a sufficienza, come se sul cucchiaino ci fosse tutto il nostro amore e un rifiuto a quello fosse un rifiuto a noi, come genitori. Non è così.

Sono orgogliosa che Il Cucchiaino sia riuscito, con le sue ricette ma soprattutto l’esperienza di una mamma sempre in bilico fra lavoro, famiglia e tempo che non c’è, a raccontare tutto questo.

Oggi poi, ancor più di ieri, il bambino è diventato assoluto protagonista di questo percorso: il momento della “pappa” viene modellato sulle esigenze del singolo, diventa un modo per far conoscere stagioni, ingredienti, sapori e profumi, di costruire le basi del gusto dell’adulto futuro.  E Il Cucchiaino è ancora qui a suggerire una traccia per costruire la vostra storia dentro e fuori la cucina.

L’appuntamento.

Vi aspetto a Roma, alla libreria Koob, dalle 11 di sabato 7 novembre per una “Merenda d’autunno”: i bambini potranno partecipare a un piccolo laboratorio di cucina mentre voi potrete sfogliare la nuova edizione de Il Cucchiaino.

Per info sul dove: www.koob.it, per iscriversi al laboratorio scrivere a: stampa@galluccieditore.it

Piccola postilla. Grazie al mio editore e a tutta la sua squadra per aver supportato questa nuova edizione, dove al mio fianco ha lavorato ancora una volta, col suo occhio leggero e la mano magica, Cecilia Viganò (sue, come al solito, illustrazioni e foto).

Pane e “ammore”

Panini Edo apertura

Ho un nuovo amore. Ha gli occhi fra l’azzuro e il grigio e lo sguardo di qualcuno che già amo. Per lui contano poche cose, questo mi piace, è uno che sa fare delle scelte. Io vengo prima di tutto per la maggior parte della giornata. Vorrebbe correre, per ora striscia come un piccolo marine e deambula se gli si offre sostegno. Gli ho dedicato un libro, di ricette, per ora non ne ha ancora assaggiata una, ma l’haiku che c’è in calce, beh quello è una promessa.
Ama viaggiare ma si accontenta: un giro nel quartiere, una puntata al parco, una biciclettata al super. La sua risata ha il potere di farmi sorridere pure se è lunedì e il lavoro non gira come dovrebbe. E poco importa che la sua bocca abbia a malapena due denti. Il suo profumo? Lo adoro. La mia cucina? Gli piace. Tantissimo. Prendiamo questi nodini di pane. Alle mele.

Complici cassette di mele arrivate nella mia cucina, sto dando fondo alla mia creatività dolce e salata a base per l’appunto di mele. Ecco, giusto per dirvi, che arriveranno altre ricette.

Per tornare al “nuovo amore” ha gusti semplici, esigenze molto naturali e tanta curiosità. Oltre alla voglia di sboconcellare pane (sarà mica che ha preso dal papà?:-)). E’ anche un bisogno nostro, in parte perché mi piace, quando ci siamo tutti, mangiare insieme o quasi, cosa che al momento significa gestire il pasto con una quasi settenne, una duenne e un pezzettino e un pupo formato 8 mesi. Non è semplice, a volte regna una confusione che “vorrei scappare ma non c’è l’uscita” però ci piace così:-).

Siamo fortunati: Lea è adorabile, ha già abbandonato il seggiolone, ceduto al fratellino, e mangia da “solaaa” con cucchiaino e forchettina. Alice per lo più aiuta e beh Edo mangia, in fretta. Il piccolo Lui finisce la sua pappa e… ha bisogno di fare qualcosa per stare con noi. Il pane entra in gioco qui. Lo manipola, lo fa cadere, lo ciuccia, lo sboconcella a briciole.

L’altro giorno ho guardato le mele. Ho pensato “tò, non ho mai fatto il pane con le mele”. Chissà perché. Mi sono sembrate un’ottima soluzione per un impasto dalla vaga nota dolciastra per il formato svezzamento.

Ho deciso di creare dei piccoli nodini, d'”ammore”. Ne ho sfornati tanti da mettere da parte nel congelatore e utilizzare per piccole dediche quotidiane.

 

Ingredienti

300 g di farina Manitoba
50 g di farina di farro

50 g di farina di riso

1 bustina di lievito madre secco

1 bustina di malto d’orzo

100 ml di succo di mela 100%

2 cucchiai di olio EVO
80 g di ricotta vaccina

acqua quanto basta

1 cucchiaino di zucchero (o miele)

3 mele rosse dolci

 

Procedimento

Setacciate le farine con il lievito e il malto, aggiungete il cucchiaino di zucchero,

il succo di mela, la ricotta e l’olio e cominciate ad impastare. Unite dell’acqua tiepida tanta quanta ne occorre per ottenere un impasto morbido e omogeneo.

Mettete a lievitare per un paio d’ore in un luogo tiepido (ad esempio il forno a 30-35°).

Riprendi l’impasto e aggiungi le mele grattugiate (io ho lasciato anche la buccia perché mi piaceva quel rosso acceso), incorporandole per bene. Ora ricava tante piccole porzioni, lavorale ottenendo dei salsiciotti e annodali. Appoggia i nodini su carta da forno, spennelali con poco succo di mela e rimetti a lievitare per una mezz’oretta. Cuoci in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti, abbassa a 185° per altri 10 minuti. Fai raffreddare. Se vuoi puoi congelare i panini ancora tiepidi in comodi sacchetti di plastica.

La mia prima pappa

Pappa Edo 16072014

Da quasi quattro settimane sono tornata indietro nel tempo. Un’immersione totale e deliziosa in quello che si vive da “unamamma” con il vantaggio di essere una “trismamma”. Ovvio, mi mancano le pupe (che, fra parentesi, al mare coi nonni paiono non sentire troppo la mia, nostra mancanza, a dispetto di tutte le mie paturnie e ansie e preoccupazioni), ma devo ammettere che dopo mesi di corse, rincorse e tanti, tantissimi vorrei, mi sto godendo il mio piccolo Lui. Il risultato? Che sono definitivamente, irrimediabilmente invischiata in un’altra storia d’amore:-).

Ho sempre desiderato una bambina: è arrivata Alice. E poi Lea, la leoncina, con il suo abbraccio e profumo di latte. Sono legata a loro, le adoro. Sono forti, entusiste, piene di gioia, delicate e tanto simili a me. Sono come la primavera. Edo è diverso, ma lo amo. Mi piace rintracciare nel suo sguardo, la forma della testa e il sorriso aperto Lui. E’ un po’ come se avessi un piccolo amante:-).

In tutto ciò ho pensato che da “unamamma” avrei avuto il tempo di fare tantissime cose: leggere, leggere e leggere, pensare a nuovi progetti di lavoro (dopo aver finalmente chiuso il prossimo libro, ormai in uscita, qui un’anteprimada gustare), vedere amici, godermi pigre mattinate che assomigliano alla domenica. Bene, di mezzo si è messo un pupo che dorme poco, di giorno, se non quando lo si porta a spasso:-). Conclusione? Ho acquistato libri che sono rimasti lì (però ho letto l’ultimo di Murakami, “L’incolore Tazaki Tsukuru…”  che vi consiglio e ho fatto notte, in maniera un pochetto inquietante, su La figlia oscura della Ferrante), non ho avuto il tempo di annoiarmi e farmi venire idee creative e geniali, non ho organizzato tutte le apericene che avevo in mente. Però ho camminato, tanto, scorazzato Edo qua e là per le vie quasi deserte estive, chiacchierato con le amiche con colazioni mattutine che non facevo da un pezzo. Cosa che mi riempie di soddisfazione abbiamo quasi finito di sistemare la casetta nuova, quasi:-).

E ho cucinato. Più volte la crema catalana in diverse variazioni (ottima al ribes e rosmarino), il fondant al cioccolato (er meglio, alla menta e lamponi), zuppa fredda di cetrioli un giorno sì e quello dopo ancora (che avevo da smaltire il raccolto del nonno), sfogliatine croccanti al filetto di pesce, pizza e fichi, risotto e fichi (sempre per via dl raccolto del nonno) e pesti, tanti pesti (col raccolto di erbe del terrazzo). Uhm, per amor di cronaca documentata mi affido a Facebook e Instangram.

In tutto questo “cucinamento” ha trovato spazio il viaggio di scoperta di Edo nel fantatsico mondo dei sapori. Una meraviglia:-).

Per un mesetto è stato svezzato piano piano: tante verdure, di tutti i tipi, col profumo e il calore dell’estate (e qui, qualcuno mi dirà ma “quale estate?”:-), fatte bollire lentamente per ottenere brodi “chiarificati”, frutta e ancora frutta che è finita anche invasettata per omogenizzati homemade (la ricetta la trovate qui).

Ho utilizzato anche pappe fredde: a base di avocado (perfetto per i pupi con la sua consistenza morbida e vellutata e il suo contenuto di Omega3, Vitamine D e A e  acidi grassi insaturi), olio Evo e goccia di limone, o cetriolo (sempre del nonno, a chilometro meno di zero).

 

Il primo brodo è stato a base di zucchine, fagiolini e patate: tutti gialli. Provenienza? Campagne venete (sempre per mano del nonno).

E’ venuto fuori un brodo dal colore paglierino, e una serie di ricette collegate salate e pure dolci (giurin giretta che le pubblico a ruota!).

Il procedimento? Lavate accuratamente una zucchina gialla, una manciata di fagiolini gialli (o verdi) e una patata pelata. Bollite le verdure in un litro abbondante di acqua naturale, io ho aggiunto a metà cottura una foglia di menta e basilico. Lasciate cuocere col coperchio per un’oretta a fuoco basso, quindi togliete le verdure (oppure frullatene un quarto e aggiungetele alla pappa), utilizzate parte del brodo per stemperare un paio di cucchiai di farina di riso o mais e tapioca, con un cucchiaino di olio extravergine di oliva (o di semi di lino, io lo utilizzo due o tre volte la settimana) e a piacere un cucchiaino di Parmigiano Reggiano stagionato (noi 36 mesi).

Conservate il resto del brodo in frigo per un giorno oppure riempite dei piccoli contenitori e congelate.

 

 

 

 

Le polpette alle lenticchie di Miss Lea

Dalla frequenza con cui aggiorno il Cucchiaino parrebbe che la sottoscritta non cucini nulla o quasi. Invece, eccetto quei giorni in cui lavoro su altro ed emigro in città, sono totalmente reclusa nella cucina di casa (in attesa fervida che fra qualche mese abbia maggior spazio vitale in quella nuova!).

Tra ricette-video e ricette-foto (linguaggio quasi cifrato dei pasticciamenti attuali con Miss Cia). Delle prime potete vedere qui il numero zero (ecco, la prima di una serie lunga 40 puntate:-)), e prometto di parlarvene presto con una chicca girata da Miss Cia, delle seconde spero esca un nuovo "figlio" da coccolare entro Natale:-)).

Nel frattempo, tra cene combinate con avanzi sconclusionati della giornata e l’avvicinarsi del primo compleanno della leoncina di casa (manca una settimana! e sono nel panico totale), ogni tanto capita che da un hamburger veggie per qualcun altro escano delle fantastiche polpettine per la Miss di casa.

Poi, ovvio, piacciono anche al resto dei componenti della famiglia, soprattutto intingolate in salsine al profumo di cumino e yogurt (vedi l’Aliciotta) e ne rimangono quasi nulla per la pappa del giorno dopo.

Ultimamente sto producendo tantissime tipologie di polpette di svariato genere, a volte totalmente veggie altre con pesce in bastoncini o combinazioni di verdure di stagione. Buonissime quelle alla zucca e formaggio (in versione adulta con ‘nduja) o ai broccoli e cavolfiore. Leggere quelle ai legumi, in primis alle lenticchie. 

Sto facendo anche un uso smodato delle patate dolci, la stagione è favorevole e danno un tocco morbido e vellutato sia nelle pappe di Lea sia in contrasto con sale, pepe e rosmarino come chips al forno. Tanto, in questo caso, da rifarle nel giro di due giorni (con la benedizione di Lui).

 

Lea poi si sta trafsormando in una piccola gourmet affamata e deliziata da ogni tipo di assaggio. Fantastico vederla scoprire ogni cosa!

Per le polpettine di Lea ho combinato 200 g di lenticchie (sia decorticate sia nere siciliane),  stufate con cipollotto, aglio e semi di finocchio, 1 patata dolce 1 patata bianca, cucinate al vapore e quindi passate nello schiacciapatate.

Ho mescolato per bene il tutto aiutandomi con 30 g circa di farina, ho ammorbidito con un paio di cucchiai di yogurt greco e ho formato le polpettine. Le ho passate in un mix di farina fioretto e semi misti, quindi le ho appoggiate su carta da forno e bagnate con un filo di olio extravergine d’oliva. Infine le ho cucinate in forno (girandole due o tre volte) per 15 minuti.

A parte ho preparato una salsina a base di yogurt greco, mescolando quest’ultimo con un cucchiaino di olio extravergine d’oliva, un cucchiaino di succod i limone e un cucchiaino di semi di cumino.

Perfette per l’ora dell’aperitivo sia nostra sia della pupetta che ha molto gradito pasticciare e mangiucchiare a mano libera!

 

 

 

Panini a stella per Lea

La Miss "novemesenne" qui accanto pare apprezzare oltremodo pane e affini. Adora mangiucchiare, dopo essersi "sbavata" la pappa del giorno, micro pezzettini che finiscono un po’ ovunque: bocca, fronte, vestiti, capelli, seggiolone, pavimento etc (uhm, a volte pure i miei di capelli e vestiti).

Ho preso quindi l’abitudine di far lievitare piccole focaccine quando preparo pane o pizza per noi: mi piace farlo perché mi pare di riuscire a farle condividere, in cucina, già qualcosa di quello che mangiamo noi. Ci aggiungo zucca, zucchine o carote cotte e frullate insieme a della ricotta fresca. Il risultato? Ottimo, morbido, perfetto per i suoi due denti:-). Naturale, dopo aver impastato i biscotti per il calendario della renna (ve lo ricordate?) per Alice, fare qualcosa anche per la pupetta. Come primo esperimento, simildolce o quasi, ho scelto dei panini a stellina al profumo di mela. 

L’idea è di avere qualcosa a portata delle sue manine per mangiucchiare o semplicemente trascorrere piacevolmente qualche minuto mentre noi finiamo colazione, merenda o cena (uhm, il pranzo no, perché siamo di solito sole e il problema non si pone:-)).  Diciamo un’alternativa al solito pezzetto di pane, che possa da lontano assomigliare a un dolcetto formato "Lea".

 

Qualcuno di voi, tempo fa, mi aveva chiesto una ricetta di biscotti prima infanzia homemade: giurin giuretta che presto mi cimento, nel frattempo provate coi mini panini a stellina:-)

 

Li ho spolverati con un pizzico di cannella finale "in mood natalizio" (e decorati, giusto per la foto, con della scorzetta di arancia candita fatta in casa).

In parte li ho congelati (comodo avere qualcosa del genere a portata di mano quando il bebè strilla imperterrito e voi vorreste finire quello che avete nel piatto), in parte conservati in un sacchetto (e devo dire che si conservano abbastanza morbidi per diversi giorni).  Pare che piacciano anche i più grandi, visto che Alice e Lui ne hanno attinto soddisfatti!

Potete variare il tipo di frutta usato: mela ma anche pera o banana. E sperimentare con frutta semplicemente grattugiata o cotta e passata.

Per la lievitazione ho utilizzato poco lievito fresco e aggiunto yogurt per ottenere panini belli morbidi.

Ecco la ricetta dei panini dolci prima infanzia (o inizio svezzamento!)

Ingredienti (per una decina di stelline)

150 g di farina manitoba

50 g di farina 00

1/2 mela golden grattugiata

3-4 cucchiai di yogurt

succo di mela e acqua q.b. (circa 1 bicchiere)

1/2 bustina scarsa di lievito di birra secco 

1 cucchiaino di sciroppo d’agave o d’acero

cannella

 

Procedimento

Amalgamate le due farine con il lievito secco aggiungendo il succo di mela e acqua, lo yogurt, lo sciroppo di agave L’impasto deve risultare abbastanza morbido ma non eccessivamente bagnato. Unite anche la mela grattugiata continuando ad impastare. Mettete a lievitare in una ciotola per un paio d’ore, coperto da un panno umido. Quando l’impasto è raddoppiato di volume, riprendetelo e lavoratelo a mano. Ricavate delle piccole porzioni di impasto: con una formina ritagliate ogni porzione a forma di stella (altezza di circa 2 cm). Spennellatele delicatamente con succo di mela e rimettete a lievitare per altri 30-45 minuti.

Scaldate il forno a 185° e cuocete i panini (circa 15-20 minuti).

Spolverate con della cannella o vaniglia e conservate in una scatola chiusa o in un sacchetto di plastica.